Quando arrivi a 36 anni ed hai vinto tanto, quando hai purgato decine e decine di portieri e condiviso gioie e dolori con i tuoi compagni di sempre, quando hai onorato al massimo la maglia indossata, quando sei sempre il più temuto in ogni campo in cui vai a giocare nonchè uno dei più rispettati da avversari e mister (basti pensare al premio VareseSport 2015, dove furono proprio i tecnici ad eleggerlo come uno dei giocatori più rappresentativi della prima categoria), quando fai il capocannoniere per 4 volte negli ultimi 5 anni ed in più di un’occasione hai preso la tua squadra e l’hai accompagnata nelle zone alte della classifica, anche a giocarsi un playoff, la cosa più naturale potrebbe essere prendere quelle scarpette da calcio tanto amate e appenderle al chiodo, almeno ufficialmente, dedicarsi alla Massimo Colace 3famiglia e ai tornei con gli amici, consapevole di aver dato tutto ciò che avresti potuto dare, e forse anche qualcosa di più. Ma quando il calciatore in questione risponde al nome di Massimo Colace, il condizionale è d’obbligo. 
Lo scorso anno il Cas chiuse la stagione con un ottimo terzo posto che valse una semifinale e poi successivamente una finale playoff (persa ai danni del Leggiuno), e il bomber più rappresentativo e longevo dell’armata bustocca si laureò, nuovamente, capocannoniere del girone, giurando poi che quella fosse la sua ultima stagione. E così e doveva essere, almeno fino a ieri, quando “l’insistenza” del neo direttore sportivo Claudio Colombo, ha trovato esito positivo alla domanda: “Massimo resti con noi?”. “Siamo stati a lungo compagni di squadra, siamo grandi amici anche al di fuori del campo, e questa è la mia prima esperienza da ds, era mio dovere e mio volere provare a chiedere a Massimo di dedicarci un altro anno – colacecommenta con orgoglio Claudio – ci ha messo un po’ ma alla fine ha ceduto”. Un ritorno che non è un ritorno: il centravanti bustocco, infatti, è sempre rimasto in zona “Don Griffanti” anche durante la preparazione estiva, e prendere parte ad un nuovo campionato sarà solo l’ennesima naturale conseguenza di un amore che non conosce limiti. “E’ doveroso, però, mettere i puntini sulle i: conosciamo benissimo le qualità di Massimo, ma sappiamo anche che stiamo parlando di un ragazzotto di 36 anni, che ovviamente andrà utilizzato con criterio e che comunque dovrà “conquistarsi” il suo spazio come gli altri, visto che la rosa è fatta di 24 giocatori e che c’è sempre l’obbligo dei fuoriquota, poi ovvio starà a lui e al mister fare le scelte più opportune e ponderate per il bene suo e della squadra”.
E così stasera quando la distinta della gara di coppa Lombardia riporterà ancora una volta il nome Massimo Colace, non ci sarà da stupirsi, e non ci sarà da stupirsi nemmeno se mister Grassi dovesse concedergli uno spezzone di gara domenica in casa contro la Belfortese. Il Cas aggiunge così il suo pezzo più pregiato alla rosa 2015/16.
La verità probabilmente è una sola: Massimo Colace farà esattamente ciò che ha sempre dichiarato, “dedicarsi di più alla famiglia”, una famiglia allargata a tinte biancoblù.

Mariella Lamonica
foto giogara