Farsi piacere il punto sedativo con il Real Vicenza è impresa che richiede un certo amore per la causa. Al suo battesimo tigrotto Marcello Montanari ha però il merito di toccare argomenti di discreta persuasione: “Abbiamo tanti problemi, tecnici e atletici. Però oggi ho visto la voglia di giocarsela e di dare tutto. E’ un buon punto di partenza“. Con un solo allenamento diretto, la preparazione del match va attribuita però ad altri: “La posizione avanzata di Bovi? Ha tanta forza nelle gambe e può fare quel ruolo ma il merito della scelta è tutta del vice Castellazzi. Ho solo detto ai ragazzi di giocare con serenità e come sanno”. Il nono pareggio stagionale non può ovviamente mascherare le lacune della rosa: “Penso che abbiamo bisogno di un un innesto per reparto. Anche in attacco e anche se dovesse rimanere Serafini”. Sogni o richieste esplicite? “Provo a buttarla lì, vediamo”. Intanto, tra serbatoi in riserva e crampi assortiti, la condizione atletica desta più di una preoccupazione: “Dobbiamo cominciare ad allenarci a piena intensità. E’ forse la cosa principale sui cui lavorare: la qualità dell’allenamento”.
Se la settimana biancoblu è stata disfunzionale, quella dei vicentini ha lambito l’ammutinamento. Favaretto torna sulla nostalgia per il suo predecessore Marcolini: “Abbiamo costruito diverse occasioni riuscendo a contenere la Pro Patria. Se la squadra avesse voluto mandarmi un messaggio ostile non avrebbe provato a vincere la partita”. Al tecnico veneto non manca certo l’affabilità: “Cosa ho detto ai ragazzi quando mi hanno comunicato di non volersi allenare? Va bene, ci vediamo domani…Il rapporto instaurato con Marcolini fa onore alla squadra“.
Qualche battuta ce la riserva anche Baclet che ha una ricostruzione tutta sua della settimana di lavoro: “Non abbiamo assolutamente preparato la partita sull’avversario. Abbiamo pensato solo a noi stessi”. Evidentemente ha (quasi) funzionato. E le rampogne di Montanari? “E’ appena arrivato e mi ha subito massacrato. Comunque devo ancora crescere fisicamente dopo il lungo stop. Sono in scadenza di contratto e ho bisogno di far bene”. Qualche contatto con il neo presidente Filippi? “E’ entrato nello spogliatoio e ci ha detto di stare tranquilli promettendo di rispettare tutte le scadenze”. Riflettori già puntati sulla sfida al Novara: “Per me è una gara speciale. Dovremo fare la guerra come oggi con quell’animale”.
L’animale in oggetto (con licenza parlando) è l’indimenticato ex Dario Polverini, per la prima volta ex allo “Speroni”: “E’ sempre un’emozione tornare qui. Per me è come tornare a casa. Mi dispiace della situazione della Pro ma ho visto Filippi e mi sembra una brava persona”. Magone a parte, la gara è stata aperta: “Li ho visti molto motivati, a differenza di altre gare precedenti”. Inevitabile tornare sulle turbolenze della settimana: “Non abbiamo nulla contro Favaretto ma con Marcolini avevamo instaurato un bel rapporto. A me una cosa del genere era capitata solo con Cusatis”. Possibilità di tornare a Busto? “Avevo detto che per me era solo un arrivederci. Questa gente merita tanto”.
Chiuso l’amarcord è tempo di ascoltare anche le parole di Nicolas Bovi, goleador di giornata: “Felicissimo per il gol. Monatanari mi conosce ma la scelta di farmi giocare lì è tutta di Castellazzi che mi ha provato in settimana”. Un po’ di serenità dopo mesi di veleni? “Sono abituato a tener fuori dal campo tutte le questioni extra. Comunque oggi cè stata una piccola scossa e dobbiamo ripartire dal punto di oggi”. Un punto a cui appendere il quadro delle speranze di salvezza.

LA PARTITA

Giovanni Castiglioni