La soddisfazione di Montanari si scontra con la rabbia di Pea. Il ruolo fondamentale dei tifosi nelle parole del mister biancorosso e di Calzi, al rientro dopo l’infortunio. Perilli emozionato per la prestazione tra i pali.
Mister Montanari è soddisfatto del finale di campionato della sua Pro Patria. Sua, perché c’è molto del suo lavoro nel raggiungimento di un obiettivo che poteva essere considerato alla pari di un’utopia solo qualche mese fa. “ Il 1 febbraio nessuno credeva che saremmo arrivati all’ultima giornata addirittura con la serenità di poter scendere in campo senza tensione. Siamo arrivati quartultimi e va bene così”. Col senno di poi è facile cercare di ripercorrere a ritroso la stagione a covare gli errori fatti. Ma lo sguardo deve essere posto al futuro: “Oggi abbiamo dimostrato che siamo una squadra con dei valori, questa squadra poteva viaggiare a metà classifica e salvarsi anche con qualche giornata d’anticipo. Non dobbiamo fare calcoli, dobbiamo giocare senza pensieri i prossimi 180 minuti. La partita col Monza è stato un banco di prova, abbiamo magari concesso troppo in alcuni frangenti, ma è stata partita vera e dobbiamo continuare così”. Due partite che valgono una stagione, due partite conquistate sul campo da una squadra che ha fatto quadrato dopo un’annata burrascosa sotto ogni profilo. Una squadra che si approccia ai playout con una condizione fisica recuperata e testata sul campo. “L’obiettivo odierno era vincere, ma soprattutto concedere minuti preziosi a Baclet, D’Errico, Calzi. Melillo si è fermato per un fastidio alla schiena che però non è nulla di grave. Pisani ha avuto un problema muscolare, ma non credo sia nulla di grave – sottolinea Montanari – ma comunque abbiamo quindici giorni per recuperare”.
Fulvio Pea arriva in sala stampa scontento della prestazione dei suoi. “E’ stata una partita storta, nonostante giocassimo con la mente libera. Ma ogni volta che succede così, poi facciamo disastri”. I risultati degli altri campi, soprattutto del Renate, i punti di penalizzazione inflitti alla società biancorossa, hanno un peso specifico importante nel calcolo dell’andamento di una intera stagione: “ a me non interessano i risultati delle altre squadre. Abbiamo molti problemi noi! Sul campo eravamo salvi, senza la penalizzazione. Abbiamo commesso molte ingenuità, concentrate in una sola gara”. Poi si concentra sui tifosi, che anche a Busto sono arrivati numerosi e che hanno sostenuto, non solo moralmente la squadra in questa annata difficile” I tifosi hanno un ruolo importante nel Monza. Ci hanno incoraggiato, spinto, sostenuto. La mia rabbia, oggi, è uscire dal campo con una sconfitta che loro non meritano. Giochiamo contro il Pordenone? La trasferta più lontana … anche per le nostre casse. Da qui al giorno dell’udienza, ne succederanno ancora tante, ma i nostri tifosi non ci fanno mai mancare il loro appoggio”. Poi si ferma un istante, chiedendo al suo addetto stampa qualcosa. “ Si può fare il nome? … vogliamo ricordare il gesto del sig. Marco Radaelli, che in settimana ci ha portato uno scatolone pieno di materiale sanitario. Era da un po’ che ne eravamo privi”.
Per la Pro Patria, come di consueto, arrivano in sala stampa anche due giocatori. Perilli ha sostituito l’infortunato Melillo. “Era importante trovare fiducia, perché ho giocato poco e le ultime partite giocate non sono state belle”. Il suo commento sul gol segnato da Conti: “Me l’aspettavo, ma non l’ho vista partire e quindi non ci sono arrivato convinto”. Chiude con un commento su mister Montanari: “ SI vede il lavoro che stiamo facendo con lui, la sua mano è nei nostri risultati”.
Poi è il turno di Calzi, che prima di ogni più rosea previsione torna in campo dopo l’ultimo infortunio. “Voglio ringraziare lo staff medico, perché il lavoro fatto ha consentito di anticipare i tempi del recupero. Questo è stato un anno difficile anche a livello personale, quindi rientrare oggi è stata una sorta di liberazione. Ho avuto molti problemi fisici, ma non mollo proprio perché ho sofferto tanto. Tre mesi fa eravamo qui a raccontarci di essere spacciati. Oggi invece ci giochiamo i playout con il favore del fattore piazzamento. Lavoro, abnegazione, sacrificio e umiltà: ecco il segreto che ci ha portati tutti insieme fino a qui. E questo ha fatto sì che anche il rapporto coi tifosi, a tratti strappato, si sia ricucito. I tifosi contestano l’incertezza societaria, ma ci fanno sentire la loro presenza, il loro appoggio. E noi ci sentiamo responsabilizzati. Giochiamo anche per loro”.
Giulia Polloli