Con l’ufficializzazione del calendario di Serie A, si può dire che sia partita la nuova stagione di pallacanestro anche se, in casa Varese, tra abbonamenti e mercato, effettivamente non si è mai smesso di lavorare nemmeno un giorno.
Lo stesso vale per Paolo Moretti che, dopo la presentazione di fine giugno, è subito partito per le Summer League americane alla ricerca di elementi utili per la nuova avventura varesina e, non appena tornato, si è rimesso al lavoro con il nuovo staff tecnico negli uffici del PalaWhirlpool per chiudere definitivamente il capitolo roster prima del raduno.

«Stiamo allestendo una squadra molto giovane -ha dichiarato il tecnico aretino tramite i canali social di Pallacanestro Varese- che ha davanti un percorso di crescita da affrontare con ambizione ed impegno. Siamo in attesa dell’ok del playmaker mentre mancano ancora i due lunghi, che dovranno avere caratteristiche che ben si sposano con le qualità tecnico-tattiche che abbiamo in mente. L’idea è quella di allestire un gruppo che cresca partita dopo partita ma che sappia trovare gli equilibri fin da subito».

Tra le tante novità, una grossa conferma: l’amore del pubblico come testimoniato dai 1632 abbonamenti staccati nel corso della prima fase.
«Il punto di continuità in una città come Varese è rappresentato proprio dai tifosi; noi dobbiamo cercare di inserirci in questo contesto vivo e passionale rendendoci conto il prima possibile di cosa fare per meritarci ogni applauso, ogni pacca sulla spalla, ogni “bravo”. Il dato della prima fase della campagna abbonamenti mi riempie d’orgoglio; dobbiamo prenderlo come motivazione in più per fare bene».

E intanto, proprio oggi, sono usciti i calendari. Si parte con Caserta e si finisce con Cantù. Alla quarta Sassari mentre all’undicesima la “tua” Pistoia.
«Inizio già ad avere parecchie ex squadre anche se la Giorgio Tesi Group è sicuramente quella più recente. Si parte con tante partite in casa parecchio insidiose perché “da vincere” a tutti i costi anche se sarà molto dura a livello mentale. Dall’altra abbiamo partite difficili, come Reggio Emilia e Cantù, in momenti cruciali della stagione dove, solitamente, ci si gioca anche obiettivi importanti. Da questo punto di vista il calendario non ci sorride, ma devo dire che sono quindici giornate e, prima o poi, bisogna affrontarle tutte. Il segreto è arrivare pronti al momento giusto».

Marco Gandini