Più passa il tempo e più diminuiscono le possibilità di farcela. Con il trascorrere delle ore il Varese si allontana sempre di più dalla Lega Pro avvicinandosi invece alla rinuncia dell’iscrizione e peggio ancora alla sparizione dai professionisti. Il 30 giugno scorso il club di via Manin era riuscito a pagare gli 80mila euro di tassa necessari, ma mancava tutto il resto ovvero fideiussione di 400mila euro e contributi di marzo e aprile di 800mila euro. Tra i corridoi della sede domina l’incertezza e anche la paura. Nel caso in cui la stagione del Varese riesca a decollare, in classifica  la squadra di Ramella partirebbe da un pesante -4. Il pensiero che possa essere l’ennesima stagione travagliata rischia di prendere il sopravvento. La strada, senza risorse economiche e soprattutto senza l’appoggio della piazza, rischia di essere troppo in salita. Si rumoreggia di un possibile addio di D’Aniello indipendentemente dall’iscrizione o meno.

Proprio stamane il vicepresidente Massimo Trainito, rimasto solo al comando dopo le dimissioni di Alì Zeaiter, ha avuto un confronto con il dg. Riuscirà Trainito a ottenere le risorse necessarie per pagare tutto entro il 14 luglio, ultimo giorno utile, e poi per arrivare preparato alla scadenza successiva del primo agosto (stipendi e contributi di maggio e giugno)?  Alla prima scadenza manca esattamente una settimana e il conto alla rovescia è partito. La società alzerà bandiera bianca prima di martedì prossimo lasciando così spazio a nuovi scenari? L’ex presidente e socio di minoranza Nicola Laurenza non sa dare una risposta: “Ho conservato una parte minima di quote (3 per cento ndr) e non ho nessuna carica quindi non conosco bene la situazione. Le difficoltà ci sono, spero si trovi una soluzione”.

Nel frattempo il sindaco si sta già muovendo verificando la concreta possibilità che, in caso di fallimento del Varese 1910, ci siano imprenditori del territorio interessati a far nascere da zero una nuova realtà calcistica che rappresenti la città. Al momento però le bocche a Palazzo Estense restano cucite e nessuno dei potenziali investitori esce allo scoperto.

Elisa Cascioli