Nessun colpo di scena in casa del ‘nuovo’ Varese e la calma piatta non è certo portatrice di buone nuove. Ieri, dopo il ridimensionamento dell’investimento da parte di Sudanti e la conseguente mancanza di garanzie per la copertura del budget, Ricky Sogliano ha mollato tutto sospendendo qualsiasi tipo di operazione e congelando anche il lavoro del suo team che sottotraccia si stava già muovendo. Da Forte dei Marmi Sogliano dice di non volerne più sapere del Varese, tanto che da domani sarà assente per una settimana di vacanza programmata in precedenza.

E se le sirene dovessero suonare ancora? Siamo certi che Ricky metterebbe nuovamente anima e corpo nel progetto Varese. Già, nel progetto che però al momento non esiste. “Oggi non si è mosso nulla, non ho sentito nessuno” ci dice il primo cittadino Attilio Fontana. “Siamo in una palude da cui non si riesce a uscire. Domani è l’ultimo giorno di disponibilità da parte mia, detterò le mie condizioni, non so più cosa fare” aggiunge il Sindaco.

Lo scenario non è certo dei migliori e le possibilità che Varese resti senza calcio aumentano ora dopo ora. All’appello mancherebbero 300 mila euro circa e, soprattutto, il leader della cordata. I noti imprenditori varesini, Milanese, Orrigoni, Maccechini e Fontana, garantirebebro circa 350/400 mila euro. La ‘tifosa’, vicina da sempre al Varese e a Sogliano, contribuirebbe con 250 mila euro e Sudanti, in ultima battuta, si è dichiarato disponibile a dare 100 mila euro come sponsor. Tradotto circa 700/750 mila euro per partire, contro il milione e 200 mila euro che richiederebbe Sogliano. L’impresa è quella di convincere Sudanti a riprendere in mano il tutto e ad aumentare il suo investimento ai 300 mila euro promessi ad inizio trattativa.

Altre strade non sembrano percorribili, Zangari si è chiamato fuori dopo i vari attriti e comunque da solo non sarebbe in grado di partire. Stesso discorso per Massimo Trainito che inizialmente aveva dato la disponibilità a portare avanti il progetto da solo.
La patata bollente è dunque di nuovo nelle mani del primo cittadino Fontana e di chi, dietro le quinte, sta tirando le fila per cercare di salvare il calcio nella Città Giardino. Domani sarà un’altra giornata di passione, dovranno arrivare certezze oppure anche Fontana getterà la spugna e il Franco Ossola resterà chiuso per una stagione.

Michele Marocco