Segni particolari: bruttissima. Inutile negarlo, la partita è stato un supplizio. Ma il terzo 0-0 consecutivo non può che regalare fiducia ed autostima ad una Pro Patria sempre più ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Pala ne è cosciente e non ne fa mistero. Al punto di esibire un accenno di stress da rincorsa salvezza: “L’è dura! Sono un po’ esaurito e per me non è normale. Anche oggi i ragazzi hanno interpretato bene la gara. Con sacrificio ed applicazione”. Inevitabile uno sguardo alle prove dei singoli: “Ferri ha stretto i denti. Taino aveva 38 di febbre ed era sotto tachipirina. Coppola ha fatto una gran gara. Me la sono presa un po’ con Filomeno ma nel secondo tempo ha fatto meglio. Per Montini non dovrebbe essere una cosa gravissima, la caviglia non gli si è gonfiata. Quello di Cavalieri non è stato un cambio punitivo: aveva preso un colpo ed era un po’ scosso. A Marra manca un po’ di anima”. Una considerazione lapidaria (quest’ultima), che necessita un ulteriore approfondimento: “E’ un ragazzo giovane e di qualità. Ma deve mettere su chili e convinzione. Prenda ad e esempio Ferri che ha tanti anni di Serie A alle spalle e non si tira mai indietro”. Della serie, prendere appunti.
Dall’altra parte della barricata tira una gran brutta aria con la panchina di Carmine Parlato a rischio ribaltone. L’amministratore delegato Bonetto parla apertamente della necessità di una scossa. Il tecnico campano fa buon viso a cattivissimo gioco: “Essere in discussione fa parte del mio ruolo. Quanto alla gara di oggi è difficile affrontare una squadra che mette 11 uomini dietro la linea della palla. Potevamo passare solo su palla inattiva ma non siamo stati rapidi quanto era necessario”. Vedremo se sarà sempre lui ad occuparsi di . Domani in giornata il verdetto. A naso, nella prossima sfida con l’AlbinoLeffe, ci sarà un altro inquilino sulla panchina biancoscudata.
Coppola A chiudere Mario Coppola, il cui berrettone è più avvolgente della difesa tigrotta. La tattica, invece, per l’ex Arezzo non è certo una priorità: “Non faccio tanta attenzione al modulo. L’importante è il sacrificio. Abbiamo bisogno di fare risultato anche a scapito del gioco. Da quando c’è Pala questa squadra ha cambiato volto”. Tutto vero ma, visto che l’ultima rete è proprio sua (14 ottobre contro il Cittadella) e che l’astinenza è arrivata a quote monacali (684’), come si farà mai a segnare? “Certamente bisogna provare anche a tirare in porta…”.
Eh già, a volte il calcio è più semplice di quanto non lo si faccia.

Giovanni Castiglioni

LA PARTITA

LE PAGELLE

RISULTATI E CLASSIFICA

LA FOTOGALLERY