Un sogno realizzato, un obiettivo raggiunto. Il Rugby Varese sperava tanto di festeggiare la promozione in B e, riuscendo a battere le due dirette concorrenti Mantova e Milano, alla fine ci è riuscito. Felicissimo è Stefano Piazza, giocatore d’esperienza con alle spalle cinque stagioni in Serie B. “Siamo partiti con l’idea di fare il salto di categoria. Abbiamo sempre saputo di essere all’altezza e di meritare qualcosa di più. Abbiamo lavorato per quello sin dal primo giorno ed è stato molto emozionante tutto il percorso, ma in particolar modo le ultime settimane in cui, vuoi per la debacle del calcio, vuoi per i pochi risultati del basket, i media locali ci hanno riservato tanta attenzione e non ci siamo abituati. Aver catturato l’attenzione è una bella soddisfazione”.

PIAZZAStefanoTutto ciò magari porterà più ragazzini ad avvicinarsi a questo sport che sta diventando sempre più popolare. “Questo me lo auguro, ma non lo so. Abbiamo fatto un grande lavoro nelle scuole. Io alleno l’Under 16 e ci sono ragazzi che a 15 anni giocano a rugby da 8 ed è tantissimo. Prima arrivavano gli scarti già grandicelli di calcio e basket, adesso i bambini sin da piccoli vogliono giocare a rugby. Di sicuro un risultato già si è visto dal punto di vista del pubblico” dice Piazza che racconta questo aneddoto: “Sabato prima dell’ultima sfida eravamo al campo a fare i lavori, perché noi stessi giocatori facciamo anche la manutenzione, sistemiamo le porte, ridipingiamo, e nel frattempo ha telefonato un tifoso chiedendo informazioni sul pullman tifosi per andare a Rho. Mi sono fatto una risata dicendogli che non c’era nessun pullman o nessun treno speciale e che poteva venire con noi. Questa cosa gli è sembrata stranissima data l’abitudine con gli altri sport”.

Cosa c’è da aspettarsi dalla prossima stagione? “Un sacco di botte in più – scherza Piazza -. Mi aspetto più dedizione al lavoro e professionalità perché tecnicamente possiamo starci. Io ci ho passato diversi anni e mi ricordo benissimo cosa vuol dire. Dovremmo lavorare in palestra e sul fisico perché gli impatti sono molti superiori. Sputeremo sangue per rimanere in B. Mi aspetto buon campionato e sicuramente sarà una bella esperienza”.

Prima però c’è da pensare alla Festa del rugby (5, 6 e 7 giugno). “L’organizzazione parte 4 mesi prima e coinvolge tante persone. Oramai manca poco e l’aspettiamo con ansia per festeggiarla doppiamente. È un momento dell’anno in cui ci si diverte al massimo. Speriamo che il tempo sia favorevole; quest’anno si svolgerà sul campo che sarà in erba quindi non c’è nessun rischio di fango e polvere le donne possono venire anche col tacco…”.

Elisa Cascioli