Zitti zitti e quatti quatti, il presidente Carlo Marinello, il vice Antonio Bazzi e Giorgio Pedraccini hanno impartito una autentica lezione di pragmatismo e di praticità mettendo insieme, in men che non si dica, la nuova Handicap Sport Varese che parteciperà al prossimo campionato di serie A di basket in carrozzina.
Se Marinello, Bazzi e Pedraccini non avranno preso una serie di abbagli, la squadra che così bene si era comportata nella scorsa stagione sarà sicuramente più forte, anche se difficilmente riuscirà a scalfire la supremazia della Santa Lucia Roma e della UnipolSai Briantea 84 Cantù, da anni dominatrici della scena nazionale.
Le novità della Handicap Sport Varese sono l’olandese Walter Groen (classe 1980), lo statunitense Jaraed Arambula (1990), il polacco Karol Szulc (1993) e l’italiano Mattia Sala (1992).
Sono stati confermati i due giocatori svedesi Joakim Lindblom e Joakim Blomquist, così come tutti gli altri italiani: Nicola Damiano, il capitano Momo Fiorentini, Jacopo Geninazzi, Riccardo Marinello, Francesco Roncari, Gabriele Silva. Alla rosa si aggiungono inoltre i due giovanissimi Mattia Castorino e Massimiliano Segreto.
C’è un solo grande rammarico: il mancato ritorno di Kim Dong Yeong; purtroppo il giocatore sudcoreano è stato “stoppato” dalla sua federazione che gli ha imposto di disputare il campionato in patria nell’anno della Paralimpiadi. Kim sarebbe stato disponibile dalla fine di gennaio, dunque per il girone di ritorno del nostro campionato e anche per le altre competizioni nazionali e internazionali, ma la società, con rincrescimento, ha optato per un giocatore (nel caso specifico il polacco Karol Szulc) che fosse a disposizione per l’intera stagione. In ogni caso, per Kim si tratta solo di un arrivederci: il forte centro sudcoreano si era ambientato benissimo, così come la sua famigliola, e c’è già un accordo di massima per un suo ritorno nel 2016.
«Gli altri due stranieri -spiega Carlo Marinello– cioè l’olandese Walter Groen e lo statunitense Jaraed Arambula, sono giocatori che ci permetteranno di avere maggiori rotazioni e di schierare diversi quintetti, evitando alcuni dei problemi incontrati l’anno scorso. Quanto a Mattia Sala, è un giocatore nato nel vivaio di Cantù e che negli ultimi due anni ha giocato a Genova; abita vicino a Milano, quindi per lui si tratta di un ritorno a casa».
Il coach Daniele Riva ha trovato una soluzione ai problemi di carattere lavorativo che al termine della scorsa stagione lo avevano costretto a una riflessione sulla possibilità di continuare ad allenare. Perdere Riva, che ha avviato nel migliore dei modi un ciclo di lavoro, sarebbe stato gravissimo, anche ricordando il recente passato e i problemi che gli ultimi allenatori della Handicap Sport Varese avevano incontrato, con la naturale e conseguente risoluzione anticipata del loro rapporto.
Fatta la squadra, restano da definire altre non meno importanti situazioni a livello societario, in particolare sul fronte degli sponsor.
Come si sa, la Handicap Sport Varese è legata a filo doppio alla Pallacanestro Varese, dopo che, quattro anni orsono, l’allora presidente Cecco Vescovi l’aveva voluta sotto la propria “ala protettrice” favorendone il rilancio concluso con gli stupefacenti risultati della scorsa stagione (terzo posto in campionato e in Coppa Italia, sempre dietro Roma e Cantù, e secondo posto in Challenge Cup alla prima uscita internazionale della trentennale storia societaria).
Lo scorso anno Roberto Cimberio aveva voluto a tutti i costi che il nome dell’azienda di San Maurizio d’Opaglio continuasse a essere quello del main sponsor; quest’anno le cose potrebbero vedere una conferma così come qualcosa potrebbe cambiare. In ogni caso, non ci dovrebbero essere problemi di sorta, anche perchè Marinello, Bazzi e Pedraccini, che da più di trent’anni sono il motore della H.S. Varese, non sono certo avvezzi a compiere mosse azzardate. La squadra appena fatta, insomma, sarà sicuramente “sostenibile”, pur a fronte di un campionato più interessante e difficile ma anche più dispendioso: la Federazione, infatti, ha varato un girone unico a 10 squadre; le prime quattro si qualificheranno sia ai playoff sia alla final four di Coppa Italia, mentre l’ultima classificata retrocederà in serie B.
E poi ci sarà l’Europa: dopo il secondo posto in Challenge Cup conquistato nella final eight in Olanda, la Handicap Sport Varese tornerà sicuramente in lizza anche a livello continentale.

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