07.Openjobmetis Varese-Trento. Pozzecco però è sorpreso da alcune decisioniPrima partita del 2015 per Varese che dopo il ko contro Capo d’Orlando torna al PalaWhirlpool per ospitare Pistoia in occasione della quattordicesima giornata di campionato, penultimo incontro del girone di andata del campionato di Serie A di basket.
A presentare il match, coach Pozzecco che parte con un’analisi sui troppi tiri da 3 concessi nelle ultime partite agli avversari.

«Partiamo dal presupposto i giocatori di basket di oggi pensano di essere tiratori eccellenti –“attacca” il tecnico biancorosso-. Esattamente l’opposto di quanto accadeva tempo fa quando ogni atleta riusciva ad essere efficiente per la propria squadra anche rinunciando a fare determinate cose. Per quanto riguarda noi, concediamo molto da 3 per diversi motivi: innanzi tutto preferisco concentrarmi maggiormente nella protezione dell’area. Inoltre è capitato diverse volte che siamo scesi in campo poco concentrati permettendo ai nostri avversari di trovare fiducia nei primi tre o quattro tiri della partita pagando poi la cosa per tutto il resto del match».

Fino ad ora però è mancata anche la costanza.
«L’altro giorno sono capitato sulle statistiche di Kangur. È incredibile quanto sia riuscito a fare in 3 partite giocate ed il primo pensiero che mi è balzato in testa è stato: “Che perdita”. Non per trovare alibi, ma senza di lui è stata davvero dura. Dobbiamo avere la pazienza di aspettarlo e sono convinto che non appena rientrerà, riusciremo anche ad essere più costanti».

Quanto pesa non avere un nucleo italiano?
«Se potessi tornare indietro sicuramente penserei a questa opzione per la costruzione della squadra. È una cosa che abbiamo imparato e che metteremo in pratica il prossimo anno. Effettivamente manca un giocatore nostrano di riferimento che sappia impostare la propria leadership non solo in campo ma anche con gli arbitri, vedi Basile e Soragna per Capo d’Orlando. Detto questo non mi posso lamentare del mio attuale gruppo che è composto da ottimi elementi di cui ancora, però, non mi posso fidare ciecamente. Ci vuole tempo. Io stesso sono il primo a dover crescere sotto questo punto di vista e lo farò insieme a tutti i miei ragazzi, giorno dopo giorno».

In settimana si è parlato molto di un intervento in questo senso.13.Openjobmetis Varese-Bologna.A festeggiare alla fine è Varese che trova il secondo successo consecutivo. Pozzecco non trattiene l'esultanza...
«Non è bello cambiare perché so cosa vuol dire essere messo fuori squadra. Dall’altra però è possibile che nel corso di una stagione si possano fare degli aggiustamenti. Al momento però non abbiamo questa necessità nonostante l’evidenza di alcune nostre lacune sulle quali stiamo lavorando».

Quanto manca per vedere la Openjobmetis che immaginavi?
«Non siamo ancora riusciti a costruire determinate certezze e di questo mi dispiaccio. Sono certo, però, che ci manca ben poco. Dopo una sconfitta ci buttiamo, perdendo confidenza con le nostre cose. Siamo ancora alla ricerca della nostra identità perché non abbiamo ancora dei compiti ben definiti. In questa società abbiamo la fortuna di avere un personaggio come Cecco Vescovi che ha combattuto per la sopravvivenza della Pallacanestro Varese. È sopratutto per lui che dobbiamo iniziare a pensare di vivere in acque più serene. Mi ha sempre raccontato di quanto negli anni passati le difficoltà della pallacanestro gli abbiamo tolto il sonno. Beh, Cecco più di chiunque altro merita una Pallacanestro Varese vincente.».

E sul match contro Pistoia?
«Con Pistoia non sarà semplice. Abbiamo però una possibilità, in caso di successo e di un paio di risultati a nostro favore, di giocarci le Final Eight ad Avellino. Non dobbiamo inventarci niente, semplicemente fare le nostre cose. Le partite che abbiamo vinto le abbiamo vinte perché abbiamo giocato come volevamo».

Marco Gandini