Altro match “impossibile” per la Openjobmetis che dopo la trasferta a Reggio Emilia ospita al PalaWhirlpool la Reyer Venezia, squadra del grande ex Recalcati. Nonostante il periodo non sorrida alla formazione biancorossa, l’esordio di coach Pozzecco in sala stampa è tutt’altro che triste.
«Sono molto felice -confida il tecnico-. Per prima cosa perché abbiamo avuto un progresso importante in allenamento; in secondo luogo perché, nonostante le difficoltà che stiamo passando che mi hanno buttato in uno stato di sconforto, ho sentito da parte dei tifosi lo stesso affetto che ho percepito il primo giorno che sono ritornato a Varese. Me ne sono reso conto dopo il match di Reggio Emilia quando ho avuto un confronto con i tifosi. Ora è arrivato il momento di ripagarli. Contro Venezia non so se riusciremo a vincere ma posso dire che avremo un atteggiamento completamente diverso».
Ti sei mai sentito isolato?
«Si, ma non per colpa di altri; solo per colpa mia. Ho somatizzato i momenti peggiori isolandomi. Del resto la mancanza di esperienza ha influito anche in questo. Ora però ho capito quale è il Gianmarco Pozzecco che la gente desidera vedere».
Una nuova ripartenza insomma.
«Si, manca ancora Kuba, che oggi ha fatto l’ultima visita, ma la cosa che più mi rende felice è che dalla prossima settimana saremo finalmente al completo. Inutile dire quanto gli infortuni abbiano influito sul nostro rendimento. La strategia che ci aveva portato alla costruzione della squadra ci aveva indotto a costruire un quintetto forte; l’infortunio di Kangur ha rotto gli equilibri, rotti ulteriormente dal ko di Diawara. Il primo ora sta riacquistando la forma; l’altro invece sta bruciando le tappe. Sono convinto che la sua forza di volontà ed il suo attaccamento influiscano sul suo recupero».
Come contrastare Venezia?
«Dovremmo ammazzare Recalcati -dice scherzando-. Spero che riusciremo a mettere in pratica ciò che stiamo producendo in allenamento. Jefferson? Ho trovato in lui tanta disponibilità, l’unica cosa di cui abbiamo bisogno. Il suo talento sarà esaltato dai compagni, Kangur e Callahan in particolare, che lo aiuteranno ad esprimersi al massime delle proprie qualità».
Marco Gandini