Due sconfitte su due partite del girone di ritorno per la Openjobmetis Varese che domenica tornerà sul campo della Grissin Bon Reggio Emilia, squadra decisamente ostica per il momento che sta attraversando la compagine biancorossa ancora alle prese con il recupero di Kangur, l’inserimento di Maynor e l’imminente taglio di Daniel che, comunque, «verrà con noi, anche se sono consapevole delle difficoltà che sta attraversando per tutto ciò sta succedendo intorno a lui».05.Openjobmetis Varese-Pistoia. Pozzecco capisce che le cose non vanno e si toglie la giacca
Parole di Gianmarco Pozzecco che dalla sala stampa del PalaWhirlpool ha poi proseguito così:

«Il colpevole di tutto quello che stiamo attraversando sono solo io, ma la società crede in me e questo mi fa davvero piacere. Darei la vita affinché le cose cambino e so di poter contare su uno staff di valore. Stiamo lavorando per un bene comune trovando giorno dopo giorno delle soluzioni ai problemi che fino ad ora ci hanno caratterizzato. In alcune occasioni siamo stati molto sfortunati; basti pensare che Kangur e Diawara, i nostri giocatori più rappresentativi, hanno giocato insieme solo un paio di volte ad inizio stagione. Ora però abbiamo bisogno che i conti tornino; dobbiamo dare risposte ai vertici societari, a quegli sponsor come Openjobmetis, rappresentata da Rasizza, che ci stanno sempre molto vicini e ci sostengono con grande affetto. Le condizioni per per uscire da questo periodo ci sono. Ora manca solo una vittoria. La sogno».

Maynor?
«Ha bisogno di tempo per capire il basket europeo. Una volta prendevi giocatori del calibro di Meneghin e li potevi mettere ovunque sul campo. La generazione di oggi, invece, è altalenante, condizionata da tutto ciò che c’è intorno. Eric deve superare parecchi ostacoli. Uno come lui è abituato ad avere soddisfazioni da quello che riesce a dare in attacco; quando non gira davanti, allora, soffre anche in difesa».

Vincere a Reggio sembra un’impresa quasi impossibile.
«Dobbiamo avere la capacità di stringere i denti, trovando la forza nell’entusiasmo e nella voglia di giocare. È proprio questa caratteristica che fa la differenza tra una vittoria ed una sconfitta. La pallacanestro non è una scienza esatta; quest’anno è successo di fare una gran partita contro squadre fortissime, mentre altre volte abbiamo fatto male contro squadre alla nostra portata. Questo è il nostro errore, dovuto, forse, a scelte sbagliate fatte nel corso della costruzione del roster».

Marco Gandini