Era esattamente il 27 agosto quando si disputò una delle prime partite ufficiali dell’anno (1° turno di Coppa Lombardia), e quando il Brebbia uscì battuto dalla sfida con l’Arsaghese. Non fu tanto il risultato (2 a 1 in favore dei biancorossi), quanto la prestazione a demoralizzare il tecnico Martusciello “C’è da lavorare, molto”, disse un po’ amareggiato al termine.
Esattamente sessantatré giorni dopo, quello stesso Brebbia che sembrava disorientato e poco compatto a fine agosto, lo ritroviamo in testa alla classifica del campionato di prima categoria. Cosa è successo? “E’ successa una cosa sola: abbiamo lavorato sodo, ed ora stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro”, afferma con orgoglio l’allenatore Pasquale Martusciello.
Diciotto punti (al pari del Cas), cinque vittorie, tre pareggi e uno zero nella casellina sconfitte che lampeggia a caratteri cubitali, sono i numeri fatti registrare fino ad oggi, numeri che spingono tanti addetti ai lavori a stropicciarsi gli occhi e a guardarli con un pizzico di incredulità. Gli stessi diretti interessati, probabilmente, non avrebbero scommesso su un percorso iniziale così netto, e forse proprio per questo trovarsi così in alto è ancora più bello.
“Sicuramente non ce l’aspettavamo nemmeno noi un inizio così scoppiettante – ha dichiarato il mister – soprattutto dopo le prime difficoltà incontrate, ed invece abbiamo trovato in fretta la nostra quadratura, abbiamo fatto gruppo, e con estrema volontà ci siamo messi tutti a disposizione, e questi sono i risultati”. Esempio lampante di questo mix di volontà ed umiltà la gara con l’Antoniana, che lo stesso Martusciello reputa un po’ come il momento della svolta: “Si credo che quella vittoria contro la compagine bustocca significhi tanto. Avevamo una formazione rimaneggiata, mi sono ritrovato a dover mettere due centrocampisti a fare le punte e come se non bastasse ci siamo ritrovati in dieci: siamo andati a vincere, penso che da lì qualcosa sia scattato nella testa dei ragazzi”. Un gruppo che si è trovato e costituito in fretta, che ora sa gestirsi, assumersi responsabilità e soprattutto portare entusiasmo. C’è qualcuno che si sta distinguendo particolarmente? “E’ da lodare il lavoro degli esterni, che spingono molto e che aiutano in fase difensiva, ma non voglio sminuire il lavoro di nessuno, ognuno ci sta mettendo il massimo impegno, se però devo fare un nome dico Milano, ha qualità da vendere, potrebbe giocare in categorie superiori, fa strano perché sembra quasi che non gliene freghi nulla ed invece si dà tantissimo da fare e quando gli arriva il pallone fa sempre la cosa giusta”, chiosa tra il serio e il divertito il tecnico.
Se il Brebbia è primo, a braccetto con il Cas, fa strano realizzare come alcune formazioni tanto attrezzate non siano ancora riuscite ad ingranare la marcia giusta “In effetti è un campionato strano, molto equilibrato, ogni domenica può succedere di tutto. Io sono certo che il potenziale di Leggiuno e Morazzone verrà fuori, sono costruite per stare ai vertici, ma le mie prescelte per il titolo sono Gorla e Cas: quest ultimi sono partiti fortissimo, Gorla un po’ meno ma saprà ritrovarsi”. Poi conclude: “Il momento è magico, e quando le cose vanno bene è tutto più facile, ma come dice sempre il nostro presidente dobbiamo avere la massima attenzione, non ci sono gare semplici, godiamoci la vetta ma restiamo con i piedi per terra”.
E a proposito di “campionato equilibrato dove può succedere di tutto”, anche domenica scorsa non sono mancati i risultati eclatanti: se proprio il Brebbia ha rifilato la manita alla Belfortese, Gorla è caduta ancora e lo ha fatto negli ultimi minuti in casa dell’Arsaghese. La Mozzatese è riuscita a fermare sul pareggio l’altra capolista Cas, la sfida tra Solbiatese e Morazzone ha regalato spettacolo e quattro gol (due per parte); altra battuta d’arresto per l’Antoniana, fermata dal Laveno, mentre continua la risalita della Valceresio che riesce a battere anche il Leggiuno. L’Ispra non riesce ad avere ragione della Rasa (0-1), mentre Saronno Robur si regala il primo successo stagionale per 3 a 2 sul Viggiù.
Mariella Lamonica