Di ritrovarsi in vetta dopo cinque giornate a punteggio pieno, non ci speravano nemmeno loro, e forse fanno anche un po’ fatica a crederci, eppure la classifica parla chiaro e ad oggi elegge, come prima della classe, il Cas di mister Grassi.
A luglio se non era stata rivoluzione ci era mancato poco, con dei cambi sia ai vertici societari (vedi Lelio Gallazzi divenuto presidente e Claudio Colombo passato da giocatore a direttore sportivo) e con dei saluti eccellenti dal campo, in primis quello di Massimo Colace, e a seguire quello di Battagion e dello stesso Colombo, oggi, nonostante tutti questi avvicendamenti, i ragazzi di Sacconago sembrano aver trovato a soli due mesi dalla preparazione, la formula giusta per competere ad alti livelli. Non che a Busto non siano abituati a frequentare “zone alte”: lo scorso anno la stagione si concluse con un onorevolissimo terzo posto ed una finalissima playoff (persa in favore del Leggiuno), quest’anno “nessun proclamo, viviamo e giochiamo una partita per volta”, affermano a gran voce via Montegrappa.
Nonostante tutti questi cambiamenti, una delle costanti biancoblù da tre anni a questa parte risponde al nome di Stefano Grassi, mister in sintonia perfetta con lo stile del Club Amici dello Sport, nonché ferma guida dei ragazzi bustocchi, che si gode, senza adagiarsi troppo, questo momento d’oro: “Fare meglio di così non solo era impensabile, ma anche impossibile e sicuramente non ci aspettavamo di collezionare 5 vittorie in altrettante gare, ci godiamo il momento ma non troppo, conta continuare a lavorare sodo e restare con i piedi per terra”. Ma qual è il segreto di questo Cas? “Nessun segreto se non il lavoro – prosegue il tecnico – stiamo facendo bene sia a livello di risultati che a livello di prestazioni, forse solo domenica scorsa siamo mancati un po’ nel gioco, ma per il resto sta tutto filando liscio merito soprattutto di quella giusta amalgama che siamo già riusciti a costruire fra i senatori, i giovani, ed i ragazzi d’esperienza arrivati quest’estate”. Privarsi di nomi eccellenti, o meglio accettare le scelte e la volontà di tutti, può e deve essere anche uno stimolo per crescere ed assumersi responsabilità, ed è proprio questo ciò che sta succedendo in casa Cas: “Quando perdi giocatori di rilievo deve obbligatoriamente innescarsi un processo di crescita, i ragazzi dovevano assumersi delle responsabilità e posso dire che lo stanno facendo alla grande, basti pensare a Del Vecchio, che sta facendo benissimo e che soprattutto non si è tirato indietro di fronte agli oneri, deve aver avuto un buon maestro – sottolinea mister Grassi con un’allusione – ma ciò che conta davvero è che non smettano di farlo”. Quell’allusione non può che essere per Massimo Colace, bandiera del Cas che ha deciso di sventolare in alto ancora per un po’ e si sa che con un Colace in più è tutto più semplice: ”Non nascondo che ci abbiamo sempre sperato, le qualità di Massimo dentro e fuori dal campo le conosciamo tutti, sappiamo che ci darà una grossa mano sotto i punti di vista e non potrebbe essere diversamente”.
Uno sguardo al resto delle corazzate che lotteranno per titolo e playoff, anche il tecnico biancoblù ha le sue preferite: “Tra le formazioni top vedo Gorla, Leggiuno, Morazzone e Solbiatese, credo che si giocheranno i primi posti, noi proveremo a dar fastidio a tutte, ma la nostra filosofia è sempre stata quella di ragionare partita dopo partita e non abbiamo intenzione di cambiarla”.
E così mentre Iorfida e compagni macinano punti e si godono la vetta, dietro c’è ancora moltissima instabilità fra le big, ma al tempo stesso un equilibrio generale, come dimostra l’ultimo turno. Gorla si fa fermare sul 3 – 3 dalla Valceresio del neotecnico Pasetti, Morazzone rifila il poker alla Rasa, di misura il Leggiuno vince con l’Ispra, sempre più giù e con una panchina traballante, rocambolesco il 4-3 tra Viggiù e Arsaghese, che poi premia questi ultimi con un gol quasi allo scadere di Rizzuto, la Solbiatese rialza la testa con un secco 5-1 ai danni del Saronno Robur Marnate, mentre la Mozzatese cade in casa con il Brebbia (1-2). Infine torna a sorridere l’Antoniana, che s’impone sulla Belfortese per 2-0.
Mariella Lamonica