Ne sentivamo la mancanza. Come un arido terreno increspato, raggrinzito dalla siccità che sente la necessità di gocce di linfa vitale. Ma arriva lei. E tutti si abbeverano alla sua fonte, l’acqua della sua sapienza motoria rinvigorisce organismi rinsecchiti dall’età e da Madre Natura. Ma nell’era delle app, dei link, della tecnologia più avanzata, anche ferrivecchi da isole ecologiche si rigeneranodai bozzoli stile “Cocoon” e tornano a garrire nella ritrovata forma fisica. Lei è Madonna. Naturalmente non la Santa Madre di Nostro Signore ma, ben più modestamente, il fenomeno mediatico del millennio. Canta come un tricheco con l’ulcera, propone canzoni degne di Piccoli Fans, si è costruita con grande abilità un mondo intorno. Fior di professionista. E ora si butta a capofitto nel Fitness estremo, dopo averlo sperimentato sulla sua pelle. Queste cattedrali della muscolazione sono gli Hard Candy Fitness, luoghi di tortura sportiva – ove di sportivo vi è solo l’abbigliamento (forse…) – con sale dedicate ad ogni genere di “perversione” da allenamento. Si va dalla classica “Sala Pesi” alla allucinogena “Anti- Gravity” con attività in sospensione ( in pratica attacati su come un prosciutto), una sala dedicata allo “Extremly Spinning” (che sia una sorta di pedalata senza sella…?) e, immancabile, uno spazio “Dance Floor” per allenarsi ballando sui concerti della Regina del Pop. Fine del supplizio e del martirio? Neanche per sogno. Ecco, dal cilindro della Material Girl, lo strazio dell’”Addicted to sweat” sulla falsariga del programma di allenamento che la stessa Madonna svolge tutti i giorni, sei volte la settimana. E’ del tutto ovvio che in un mondo che si nutre di apparenza e gossip e che, spesso, nelle palestre, a contatto con utenza di ogni tipo sistema tronisti senza neuroni, tutto codesto sfavillio assuma una valenza sportiva ed, addiritura, culturale. Ma non nel “nostro” microcosmo di addetti ai lavori, di “braccianti” del Movimento, di Professionisti dello Sport. Sarà pure una ballerina fenomenale, un’icona dello star-system, ma il rottame canterino non abbindola certamente noi. Può tenersi stretta tutte le metodiche di allenamento per disadattati, i suoi muscolosi body-guard scolpiti negli anabolizzanti, le invenzioni ginniche per casalinghe disperate. Noi sappiamo che è fuffa per pseudo maschi e femmine da botulino e chirurgia estetica esasperata. L’Arte del Movimento è altra cosa. Il DNA è Camminare, Correre, Strisciare, Saltare. E poi le Capacità Condizionali, la Forza, la Resistenza, la Velocità, la Flessibilità. Una corsa legggera, una camminata al Forte D’Orino, un impegno fisico sul terreno misto della Via delle Cappelle, una bella pedalata per le strade della nostra meravigliosa provincia. Ecco la nostra attitudine al sudore, la nostra Bibbia del fitness fatto in casa. Lo Sport sano, senza bisogno di eccessi ultratecnologici, di personal trainer abbronzati ed arroganti che a fatica distinguono una flessione da un piegamento. Non siamo contro le palestre di fitness, wellness e sport da tecnologia. Respingiamo la deriva “gossipara” che esso assume, le veline in autoreggenti che falsano la percezione del Movimento, costringendo signore di mezz’età, magari un poco sovrappeso, a salti e balzi fuori dall’ordinario “perché si danza come Madonna” e provocando danni irreparabili al comparto lombare. Purtoppo “essi” vivono. Ma ci siamo noi a vigilare. Eleggetemi e vi garantisco il Samba-gym! Arte del Movimento, Musica per le articolazioni…!!!
Marco Caccianiga