Ieri quello del presidente dell’Entella, oggi quello del neopatron del Parma calcio Giampietro Manenti. L’imprenditore è stato arrestato con l’accusa di reimpiego di capitali illeciti. Si tratterebbe di un pericoloso gruppo criminale che compiva in Italia e all’estero frodi informatiche, usava carte di pagamento clonate, reimpiegava capitali di provenienza illecita, e riciclava e autoriciclava soldi. Il tutto aggravato dal metodo mafioso. Uno degli episodi contestati e’ il tentato reimpiego in concorso con il patron del Parma Giampietro Manenti. Questi era in contatto con A. A., assieme ad Adelio Zangrandi tra i vertici della banda. Entrambi sono stati arrestati.
Il gruppo criminale sgominato stamani dalla Guardia di Finanza ha tentato di mettere a disposizione del patron del Parma 4,5 milioni di euro attraverso “provviste finanziarie su carte di credito clonate attraverso l’uso delle somme in operazioni commerciali come sponsorizzazioni, gadget e abbonamenti allo stadio”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino. L’operazione di riciclaggio non è andato a buon fine per problemi tecnici e a quel punto sono intervenuti i finanzieri.

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