Entusiasmo e motivazioni, davvero speciali, gliele senti nella voce. Quella di Dario Frasisti, coach del Basket Bosto, vibra. Evidentemente l’idea di allenare una squadra, e non più solo gestirla come succedeva negli anni scorsi, sta regalando nuova carica al tecnico neroverde che da circa dieci giorni è tornato a lavorare in palestra con un pensiero dominante: crescere insieme ai suoi ragazzi.
“La rivoluzione avvenuta nel giro di un mese tra metà giugno e metà luglio – spiega Frasisti -, ha sconvolto totalmente i piani tecnici che avevamo pensato e preparato alla fine del campionato scorso. Le partenze della coppia Lombardi-Fontanel verso Castronno e di Bisognin in direzione Valceresio in C1; lo stop di Tocchella che ha attaccato le scarpe al chiodo e, infine, il ritorno di Sandrinelli alla base in C2 Silver alla Pallacanestro Varese hanno spazzato buona parte del quintetto visto lo scorso anno e, con esso, molte certezze acquisite. A tutto ciò si aggiunga la contrazione del budget che, ormai, è sempre più stringato e rigoroso. Queste situazioni, che ci hanno costretto a ripensare la nostra strategia, ci hanno condotto verso una nuova direzione: costruire una formazione con un taglio giovanilistico e andare sul mercato alla ricerca di giocatori motivati a mettersi in mostra; magari desiderosi di riscattare alcune delusioni; con caratteristiche tecniche e fisiche ben precise e anche animati dall’orgoglio di indossare la nostra maglia”.
Risultati della ricerca?
“Più che soddisfacenti direi perchè il terzetto preso da Valceresio – Laudi, Iovene e Bianco-, è alla ricerca di spazi di gioco, visibilità e responsabilità; Beretta, centro preso da Como in serie D, vuol mettersi alla prova in una categoria superiore mentre Faggiana, centro classe ’95 e Volpato, guardia, alla loro prima esperienza senior che conta, sanno di dover affrontare un banco di prova duro, ma anche potenzialmente gratificante. Accanto a questi sei volti nuovi ci saranno i confermati Missoni, Zanatta, i due fratelli Presentazi, Gorini, Brighina e Marotto. Il tutto a comporre una miscela certamente intrigante e stimolante, molto, anche per me perché insieme a questi ragazzi, che in palestra si sbattono e dimostrano bellissima attitudine al lavoro, dovremo cercare di raccogliere e far nostra alcune grandi sfide: crescere giorno per giorno, migliorare sotto tutti i punti di vista e dimostrare che, usciti di scena i senatori, toccherà a loro il compito di non farli rimpiangere”.
Quali le idee sul piano del gioco?
“In questo periodo dedicato alla costruzione stiamo gettando le basi di quella che vorrà essere la nostra filosofia: velocità espressa a tutto campo, aggressività difensiva con presenza di diverse variabili tattiche. Abbiamo tutte le caratteristiche per poter esprimere una pallacanestro dinamica che, spero, possa risultare indigesta ai nostri avversari. Specialmente se, come capiterà, dovessimo fare a meno di Ottavio Missoni per motivi di lavoro. Missoni, sotto canestro, è il nostro totem riconosciuto e in sua assenza sviluppare una pallacanestro razzente, garibaldina e senza punti di riferimento sarà indispensabile. Quello che mi sento garantire è che sul parquet si vedrà un Bosto assai differente rispetto alla formazione con ritmi cadenzati vista nel passato. Adesso, dovremo essere noi a fare la partita e, di più, dovremo essere bravi nel dettare agli altri i tempi di gioco. Un cambio tecnico, ma soprattutto di mentalità col quale il Bosto cerca di guardare anche al futuro”.
Obiettivo fissato?
“Non vi sono dubbi al riguardo: dovremo lottare per la salvezza. Tuttavia, dato per scontato che i primi cinque-sei posti sono già assegnati, abbiamo il sogno di poterci inserire in quella zona neutra – due, al massimo tre posizioni -, che potrebbe valere i playoff. Tutto però dipenderà da noi. Da quello che saremo in grado di produrre in palestra e da quanti muri – tecnici e mentali -, saremo capaci di abbattere lungo il nostro percorso di crescita…”.

Massimo Turconi