La metà del cuore rossoblù batte per il Settore Giovanile. Una crescita esponenziale, una qualità rara da vedere in questa categoria. I giovani della Varesina sono un mondo unico che non si limita a sognare, ma lavora per far sì che gli obiettivi si realizzino. A fare il bilancio di questo avvio di stagione è il direttore tecnico Andrea Millefanti: «Siamo assolutamente soddisfatti del lavoro svolto – dice –. Partendo dall’agonista, le due squadre Allievi sono entrambe già passate matematicamente alla fase regionale. È un piccolo traguardo in vista dei campionati primaverili che sono quelli più competitivi e gratificanti. Il merito va ai ragazzi che sono di ottimo livello e al lavoro settimanale di staff e società».

Passando ai più piccoli, è questo il commento di Millefanti: «Stiamo facendo bene anche sul fronte dell’attività di base. La collaborazione di Paolo Masini, preziosa anche a livello personale, ci garantisce organizzazione, programmazione e fa da richiamo per giocatori di qualità. I numeri sono importanti e la società è contenta. L’obiettivo è di arricchire i ragazzini di competenze in vista dell’agonistica. Il monito è di non accontentarsi mai. Anche l’affiliazione con l’Atalanta fa da ulteriore stimolo, ma non deve farci dimenticare chi siamo noi».

Il 30enne con una laurea specialista in Scienza dello Sport fa parte della famiglia Varesina sin dal 2010, anno di fondazione. «Siamo fortunati perché la società è molto presente. Ha sempre sostenuto me e Farinazzo e ci ha messo nelle condizioni di allestire uno staff altamente qualificato. Siamo riconosciuti ‘Scuola Calcio d’elitè’ anche grazie alle 15 lauree in Scienze Motorie e agli 8 patentini di allenatore Uefa B. I numeri? I tesserati sono circa 400 dalla Juniores Nazionale ai Piccoli Amici. Venegono è la casa dell’agonismo, mentre Castiglione è il quartier generale dell’attività di base».

Quanto fa da traino la prima squadra? «I risultati ovviamente sono importanti, ma non devono essere fondamentali. La nostra forza deve essere il progetto solido che vada al di là di promozioni o sconfitte. Quest’anno con la formazione maggiore c’è il classe ’98 Axel Caldirola (convocato anche con la Rappresentativa Serie D ndr). Per i nostri ragazzi è un esempio importantissimo, deve essere da stimolo per tutti. L’obiettivo principe è far sì che i nostri giocatori abbiano la sua stessa opportunità».

Elisa Cascioli