A venti giorni dal raduno e ad altrettanti a separarci dalla prima gara ufficiale (6 settembre l’avvio del campionato sia in Serie D che in Lega Pro), la Pro Patria è contemporaneamente impegnata in tre diverse partite. Quella prettamente sportiva, quella giudiziaria (seppur, al momento, per interposta Torres) e quella societaria. I tre piani, inevitabilmente, si sovrappongono e, come nella Morra Cinese, la carta del processo sportivo rischia di avvolgere il sasso della trattativa di cessione che a sua volta può rompere le forbici della prossima stagione sul campo che…insomma, il senso si è capito.
Ma andiamo per gradi, analizzando quanto è accaduto e quanto può accadere nelle molteplici sfide che stanno impegnando il club biancoblu.

Fronte sportivo. 31, 11, 4, cioè i giocatori impiegati nelle prime amichevoli estive, quelli che le hanno disputate tutte e tre e i titolari sia con Fenegrò, Primavera del Novara e Sestese (nello specifico, Pollero, Truzzi, De Vincenzi e Taino). Ma potremmo aggiungere anche 10 (i ragazzi provenienti dalla Berretti o dalla categoria Allievi) e 9 (i giocatori che hanno disputato parzialmente una sola gara). E via così. Numeri che dicono molto del Saranno Famosi attualmente in cartellone sul palcoscenico bustocco. Un casting di cui lo stesso Merlin ha una dimensione numericamente approssimativa visto che quantifica in “una cinquantina” gli aspiranti tigrotti passati dallo “Speroni” prima e dal “Gambini” di Olgiate poi. Quanti di questi disputeranno la stagione in biancoblu? Domanda complicata e, per certi aspetti, anche inutile visto che la categoria da affrontare farà la differenza. Dovendo però fare delle supposizioni in assenza di conferme dirette (di Tomasoni e di Merlin), azzardiamo un possibile futuro in via Cà Bianca (soprattutto in caso di Serie D) per i merliniani Pollero e Ponsat, il senatore Cusaro, l’ex Varese Truzzi, i prodotti del settore giovanile Filomeno, Greco, De Vincenzi, Adici e lo stesso Vernocchi (seppur di ritorno dalla Reggiana) e per i rodatissimi Taino, Zaro e Bonfanti. Tutto non prima di fine mese onde evitare che gli accordi a rigor di dilettantismo siano invalidi tra i professionisti. E sul fatto che questo dimostri la volontà di fare la Lega Pro abbiamo già scritto.

Fronte giudiziario. Le chances di riammissione in Lega Pro passano dal destino della Torres. Per la società sarda il Procuratore Federale Palazzi ha chiesto venerdì la retrocessione in Serie D corredata da 10 punti di penalizzazione. Nel caso in cui questa richiesta fosse assecondata dal giudice Artico (martedì o mercoledì la sentenza di primo grado) e confermata dai seguenti gradi di giudizio (l’appello si compirà non prima del 25), la Pro Patria sarebbe reintegrata tra i professionisti. L’aria che tira dalle parti di via Allegri è quella di una giustizia senza sconti per chi ha cercato delle scorciatoie. Di fatto, mano pesantissima. La stessa che potrebbe colpire anche Busto quando, a settembre, verrà il momento di giudicare la società per responsabilità oggettiva nei confronti dell’operato dei tesserati tigrotti Melillo, Gerolino, Ulizio jr e Tosi. La penalizzazione sarà direttamente proporzionale al numero di gare oggetto di combine, al momento presumibili in 2/3. Quindi, in soldoni, l’incomodo sarà difficilmente di molto inferiore ai 10 punti.

Fronte societario. E qui siamo (oggettivamente) alle aste. Vavassori c’è (eccome) ma non si vede. O, meglio, per vederlo tocca programmare il navigatore su Reggio Emilia e dintorni. L’apertura delle ostilità della tifoseria organizzata con il preannunciato boicottaggio della campagna abbonamenti traccia la linea di non ritorno dei rapporti tra la piazza ed il patron. Alle cui volontà è però indissolubilmente intrecciato l’oroscopo biancoblu. Come ha testimoniato il lungo tira e molla dell’iscrizione e come dimostrerà l’eventuale riammissione in Lega Pro. Ipotesi al momento (e a parole) non contemplata dall’a.d. di ItalSempione. Il fronte dei possibili acquirenti si è ridotto alla sola Patrizia Testa che resiste e che alla fine potrebbe accettare il compromesso di un ingresso graduale. A condizioni, però, difficilmente vantaggiose. Il che suggerisce soluzioni alternative. E se Vavassori cavasse l’ennesimo coniglio vendendo a qualcun altro? Della serie: attenzione alle sorprese!

Giovanni Castiglioni