Questione di giorni (forse addirittura di ore) e la soap opera tigrotta avrà vissuto il suo epilogo. Sarà una commedia o una tragedia? L’innegabile dose di farsa insita nella vicenda farebbe pendere la bilancia dalla parte della prima anche perchè il lieto fine (al di là di ogni ragionevole dubbio) farebbe comodo a tutti. A chi vende, a chi compra e a chi (semplicemente) trepida per le sorti del club biancoblu. Ma, evidentemente, non è ancora giunto il momento di vergarlo causa nodo (o nodi) ancora da sciogliere e una certa sadica attrazione per le soluzioni a fil di sirena.

Venendo al dunque, la trattativa si sarebbe incagliata sul valore da attribuire alla società. Ma come? Il punto non erano i debiti al 30 giugno? Infatti, se ci pensate bene, alla fine, sono la stessa cosa. Pietro Vavassori si è impegnato a saldare tutto nei tempi necessari. Patrizia Testa si fida sulla parola ma non può farlo nei fatti obbligando così i rispettivi staff legali a trovare un compromesso.
Ma non è tutto, perchè il patron non avrebbe gradito che nell’accordo fossero inserite clausole di salvaguardia per cui, al verificarsi di determinate condizioni, la Pro Patria tornerebbe al precedente proprietario. Quali sarebbero queste condizioni? Non lo sappiamo. Ma possiamo immaginare che l’acquirente possa ragionevolmente chiedere un paracadute nel caso in cui (tanto per buttarne lì una) la vicenda calcio scommesse portasse ad esiti rovinosi. Ma non è detto che il punto sia solo quello. Anche perchè, il colpo di scena hollywoodiano di settimana scorsa dimostra come, in questa vicenda, quello che va bene il giovedì, può non andar bene il venerdì.

Insomma, sempre che non ci sia dell’altro, ce n’è abbastanza per tenersi alla larga dall’azzardare previsioni. L’unica certezza è che nel weekend i nodi andranno definitivamente sciolti per poter perfezionare l’iscrizione alla Serie D con tasse e fidejussione. Tutto (possibilmente) stando alla larga dal braccio di ferro. Solo così si potrà arrivare alla Vavexit.                                                                            

Giovanni Castiglioni