Karsta Lowe, 22enne di San Diego, è alla sua prima esperienza al di fuori degli USA. Il suo impatto con il campionato italiano è finora stato decisamente positivo e il suo mancino potente e preciso ha fatto stropicciare gli occhi più volte al pubblico del Palayamamay che si è subito innamorato di lei. O meglio, “everybody we’re falling in LOWE”.


Lowe a servizio by MedauInnanzitutto, puoi dirci la pronuncia corretta del tuo nome?

“In italiano si dice ‘lou’”.

Qual è il tuo primo ricordo dell’Italia?
“Ricordo di essere andata in un noto ristorante di Busto e di aver mangiato una squisita caprese accompagnata da un ottimo bicchiere di vino e ho esclamato: “Molto buono, il cibo è davvero buono qui”. Questo è stato il mio primo impatto”.

Qual è la prima persona che hai visto quando sei atterrata a Malpensa?
“Elena: è stata molto carina ed era sorridente. Io ero abbastanza nervosa perché, in fondo, ero appena arrivata in un Paese nuovo per me, anche se c’ero già stata 8 anni fa in vacanza. Ma questa volta per me iniziava una nuova avventura e con Elena mi sono sentita subito benvenuta”.

Quali sono le tue sensazioni su l’allenatore e sulle tue compagne?
“Sono molto felice e le mie compagne mi piacciono moltissimo. A volte ci sono delle difficoltà di comunicazione, ma fondamentalmente è davvero tutto perfetto. Riguardo il coach e Marco Musso, sono stata colpita in maniera positiva da loro; si dice che in Europa e in Asia gli allenatori non siano il massimo, invece qui mi è sembrato proprio il contrario e li rispetto tanto. Stesso discorso per le mie compagne; in avvio avevo qualche timore, ma sta procedendo tutto bene sia con le italiane che con le straniere”.

Dato che sei arrivata per ultima, è stato difficile unirti alle compagne e imparare velocemente i nuovi metodi di lavoro?
“No, dai, tutti quanti erano entusiasti di me e mi sono sentita davvero la benvenuta sin dai primi istanti”.

Puoi darci un giudizio riguardo alla tua esperienza estiva in nazionale?
“Certamente è stata un’ estate ricca di pallavolo e di viaggi. Sono stata per due mesi impegnata nel World Grand Prix e non mi era ancora capitato di stare lontano da casa per così tanto tempo a causa della pallavolo. Arrivavo dal college e va detto anche che non è mai facile giocare per la tua nazione. È stato quindi un periodo davvero intenso e utile per me e in cui ho imparato molto”.

Lowe schiaccia vs Bolzano 2 by MedauQuali sono le giocatrici americane che giocano qui in Italia con cui sei maggiormente in contatto?
“Lauren Gibbemeyer e Kelsey Robinson sono le due che conosco di più, in quanto abbiamo passato tanto tempo insieme con la nazionale. Specialmente Gibby (Lauren), durante la nostra permanenza in Messico, mi ha detto qualche frase in italiano perché cominciassi ad abituarmi un po’ alla lingua”.

Dopo le tue prime gare, in particolare quella contro Conegliano dove hai segnato 26 punti, c’è la possibilità che la squadra diventi Lowe dipendente?
“Io sono solo uno degli ‘attori’ in campo. Secondo me, prendendo l’esempio menzionato, in quella partita contro le venete da parte di tutte c’era la voglia di vincere e tutte hanno fatto bene la loro parte altrimenti non avremmo disputato una gara così positiva. Comunque, ogni squadra ha una giocatrice che realizza più punti delle altre e magari nelle future partite potrò non essere io”.

Cosa pensi del palazzetto e dei suoi tifosi?
“Sono FANTASTICI!! Ho raccontato ai miei genitori e amici quanto sia diverso rispetto agli Stati Uniti dove il volley non è seguito. Ma il tifo che c’è qui è differente anche rispetto a quello del basket o del football che sono due degli sport nazionali negli USA. I tifosi in America non hanno la stessa energia”.

Come gestisci la pressione che sicuramente hai dopo queste prime partite?
“Solitamente la gestisco bene. Sento molto di più lo stress durante la vita quotidiana che quello che dà la pallavolo”.

Lowe Yilmaz Hagglund by MedauDurante le partite mostri un’incredibile freddezza; cosa invece scioglie Karsta Lowe nella sua vita privata?
“Ahah, quando ho problemi con le persone divento matta, mentre nel volley, come dicevo prima, non soffro pressioni e riesco ad essere ”fredda” durante tutto il match, anche se il termine non mi piace molto. Quello che mi scioglie sono i miei amici e i miei parenti, sono le persone della mia vita, insomma”.

Cosa non ti piace del cibo italiano?
“Forse trovo il cibo poco speziato, è l’unica cosa che mi viene in mente. A me piace molto la cucina messicana”.

Quali sono le ragioni che ti hanno portato a scegliere la pallavolo e non il basket, ad esempio, che è molto più seguito?
“Non mi è mai piaciuto il basket, anche se mio padre era molto forte in questo sport. Ci ho giocato per circa 3 anni quando ero più giovane, ma in realtà non mi ha mai attirato più di tanto. Ho giocato a tennis fino a 16 anni ed ero anche abbastanza competitiva. Mi piaceva come sport, ma preferisco più una disciplina di squadra come è il volley”.

Le prime volte che abbiamo visto le tue foto pensavamo che non sapessi metterti il blush; invece abbiamo scoperto che le tue guance rosse sono naturali: ti piacciono?
“Sì, dai, perché alcune volte mi fanno sembrare più giovane e come una bambina (lo pronuncia in italiano, ndr). Ogni tanto mi trucco un po’ e la gente pensa addirittura che mi trucchi troppo”.

Lowe vs Bergamo by MedauPer un opposto la cosa più importante è mettere i palloni a terra; qual è la palla che ti piace di più attaccare: da posto 2, da posto 4 o dalla seconda linea?
“Ovviamente mi piace attaccare da posto 2 ed è probabilmente ciò che mi riesce meglio. È molto divertente anche attaccare dalla seconda linea perché è bello, è veloce, a volte hai anche “più spazio”, ma il posto 2 resta il mio favorito. Non mi piace, invece, attaccare da posto 4”.

Sin dalla prime volte ti abbiamo visto attaccare tutte le palle nella stessa maniera, quasi glaciale, sia le prime che le ultime palle. Sei davvero così imperturbabile o anche tu senti dentro di te la tensione e la paura di sbagliare?
“Cerco di mantenere la stessa energia per tutta la partita. Grazie all’allenamento, ho imparato ad essere costante per tutta la gara, riuscendo a lasciare i pensieri fuori dal campo e a concentrarmi solo sulla partita. Ogni tanto mi capita di essere emozionata come contro la Russia questa estate, ma cerco di farlo accadere il meno possibile”.

Sei talmente fredda che sembra che al Polo Nord tu possa girare in maniche corte, confermi?
“Ahah, sono californiana quindi ho un sacco di t-shirt e sono molto calorosa. Comunque soffro più il caldo che il freddo”.

Se qualcuno ti dà fastidio, preferisci lasciar perdere o gli/le fai sentire il tuo braccio sinistro?
“Nella vita di tutti i giorni se qualcuno mi dà fastidio sono molto “combattiva”, quindi se devo combattere combatto”.

Quindi ora noi possiamo sentirci al sicuro o vuoi attaccare anche noi?
“Ahah, no no siete al sicuro”.

Lowe vs Conegliano by MedauUn ragazzo, ad un appuntamento, deve portarti dei fiori o mettere i tacchi alti per raggiungere la tua altezza?
“Ahah, dovreste chiederlo al mio ragazzo. Comunque deve essere più alto di me sicuramente, non mi piacciono i ragazzi più bassi di me”.

Lo sai che “everybody we’re falling in LOWE”, io per primo???
“Ahah, mi piace un sacco questa frase. Qualcuno me lo aveva riferito che lo avevi scritto e l’ho trovata molto acuta. Davvero bella!”.

 

Manuel Prearo e Michela Guarino
(foto di Salvatore Medau)