Partiamo dalle buone notizie. La scossa c’è stata. Non basta ancora a muovere la classifica ma è (forse) sufficiente ad affrontare i prossimi impegni con un pizzico di fiducia. E, dopo le ripassate con FeralpiSalò e Pavia, non era così scontato. La perla di Filomeno, le buone prove di Pisani, Zaro e (seppur a singhiozzo) di Sampietro e lo spirito esibito sabato a Bergamo sono (per il momento ancora deboli) segnali di un processo di crescita che ha mosso i primi passi.
Ma, come detto, non basta. E quindi passiamo alle cattive notizie per le quali (ahinoi) in casa Pro Patria non serve altro che pescare dal mazzo. A partire dal lungo stop per Bigazzi (lo rivedremo in primavera) che ha completato la personalissima collezione di crociati andati in frantumi inaugurata l’anno passato. Che dire, in bocca al lupo!
Per continuare con lo strip da rosso del Filomeno di cui sopra che prima ha illuminato l’Atleti Azzurri d’Italia con un un gol da pazzi (roba che da quelle parti si fa fatica a vedere anche in Serie A), e poi ha complicato tutto con la più genuina (e sanzionabile) delle reazioni. E qui veniamo all’arbitraggio di Silvia Tea Spinelli, inflessibile sentinella del “Regolamento del Giuoco del Calcio”. I due gialli al neo diciannovenne biancoblu ci stavano tutti. Soprattuto il primo, rimediato per un’entrata piccante a centrocampo. Ma, si sa, lo spirito del gioco presupporrebbe un minimo di elasticità di interpretazione. La stessa dimostrata, ad esempio, in occasione del rigore a tempo scaduto quando Taino (già ammonito) è stato graziato dopo il fallo su Checcucci. A dimostrazione che nulla è automatico. Basta un poco di buon senso. O di rispetto, come richiesto dal presidente Nitti a fine gara. E a proposito del penalty che ha deciso la gara: cosa ci faceva il Barba su un pennellone di 1.91 a due passi dalla porta? Sfasature di una rotazione andata un po’ a ramengo dopo l’uscita di Zaro ed il cambio di modulo. Automatismi su cui (va da sè, dopo soli 10 giorni di allenamenti) c’è ancora parecchio da lavorare.
Intanto da oggi allo “Speroni” si aggrega al gruppo anche il centrocampista Davide Carcuro (nella foto, ndr), 28enne mezzala trevigiana con solidi trascorsi alla Ternana e al Venezia. Per lui stage di qualche giorno per capire se bagaglio tecnico (e richiesta economica) sono in linea con le necessità della ditta.
Per mettere sotto un contratto uno svincolato c’è sempre tempo. Per correggere le lacune della squadra (purtroppo) no.
Giovanni Castiglioni