Le dimissioni di Laurenza hanno smosso il territorio varesino e un gruppo di imprenditori, interessati a salvare il Varese, si è fatto avanti venendo in contatto con il sindaco Fontana che stamattina ha spiegato la situazione. In tutto questo Imborgia e D’Aniello, rispettivamente vicepresidente e direttore generale ai quali Laurenza ha lasciato il testimone, sono in attesa di ulteriori sviluppi. “Mi auguro che ci sia un confronto al più presto – spiega il primo -. Noi siamo qua, pronti a spiegare le nostre idee e vogliosi di confrontarci con chi ha le risorse necessarie. Pensare ai prossimi cinque mesi è da incoscienti; pensare ai prossimi 5 anniè da persone che hanno giusto equilibri. Ringrazio Comune e Provincia per la vicinanza che ci hanno dimostrato”.

Imborgia non sta lavorando solo sul fronte societario. Una delle priorità è anche portare a casa una prima punta di spessore. Clamorosamente ieri è venuto meno l’accordo con il bosniaco Krstanovic che era arrivato a Verona per firmare dopo che l’accordo era già stato trovato nei giorni precedenti. La firma sul contratto però non c’è stata perché il giocatore pretendeva un cospicuo anticipo in contati; il club era disposto ad anticipare gli emolumenti con bonifico, ma l’attaccante non ne ha voluto sapere. A quel punto è saltato tutto.

Il Varese si è allora di nuovo messo al lavoro alla ricerca dell’attaccante di cui ha tanto bisogno. “Ieri pensavamo di averlo trovato, purtroppo non ho la bacchetta magica. Sono dispiaciuto per i tifosi, per l’allenatore e per me stesso. Attualmente c’è l’esigenza perché Neto si è fatto male e si sta gestendo per poter giocare ugualmente. Siamo obbligati e non è facile perché dobbiamo prendere un giocatore bravo, che faccia gol e che costi poco. Si deve essere svincolato nel calciomercato di gennaio e questo complica le ricerche perché sono quasi tutti giocatori dell’estero ed è difficile riuscire contattarli. Non ho tutti i numeri di giocatori e procuratori del mondo, quindi la ricerca è complicata. Sono nato in una casa a Palermo e non in una capanna di Nazareth. Non sono onnipotente e mi sto sforzando per fare il meglio”.

Elisa Cascioli