Dopo la prima tappa “scaldamuscoli” di ieri ecco la prima vera prova da ciclisti “tosti”. Quasi 200 km che separano Tortona da Ameglia (SP) in un terriorio da “mangia e bevi”. Si parte presto, con colazione sostenuta. Tanti i ciclisti locali che affrontano la prima ascesa con noi. Incuriositi che ci chiedono da dove arriviamo; “Ma da Varese”. “Allora siete appena partiti? No, non Varese Ligure. Stupore negli occhi dei nostri occasionali compagni di salita, seguiti da ligure vernacolo. “Oh belìn”. 
Costeggiando lo Scrivia  e il percorso è ancora gradevolmente ombreggiato. Pausa per ristoro a Castiglione Chiavarese e poi giù, tornate dopo tornante verso La Spezia. Il caldo comincia a “morsicare” qualcuno chiede il supporto del furgoncino-assistenza.
Ci raggruppiamo in una curiosa piazza con una bicicletta formato gigante in legno, ma poco più in là c’è una scultura verticale sulla facciata di una casa. Decine di biciclette ammonticchiate una sull’altra, ci scateniamo con foto e filmati. Dalla casa esce il proprietario,che si presenta come Luigi Cecchi, partigiano agricolo che ha raccolto dal torrente Pogliaschin i rottami delle biciclette trasportate a valle dalla terribile  alluvione del 2011, monito del tragico evento.
Domani le palmerine assaporeranno il salmastro del lungomare. 160 km per raggiungere come proiettili Piombino.
C.F