Ciclisti, tifosi, appassionati o semplicemente curiosi: tanta gente si è riversata in piazza Montegrappa oggi all’ora di pranzo per aspettare il tanto atteso passaggio del Giro d’Italia 2015 partito, in questa tappa, da Melide e con il traguardo posizionato in quel di Verbania.
Sprazzi di rosa non potevano mancare nella città giardino, con diversi bambini attivi ed armati di manine colorate, pronti a sbirciare i ciclisti e a far sentire il loro sostegno.
Fra i tifosi più attivi sicuramente quelli del fans club di Eugenio Alafaci: il 25enne di Carnago gioca in casa in questa tappa, e non poteva essere accolto in modo migliore visto che sono circa una ventina i suoi fans armati di striscioni e magliette personalizzate.
A capeggiare il gruppone papà Domenico, orgoglioso di quanto sta facendo Eugenio: “L’ho sentito stamattina ed era sicuramente carichissimo, certo un po’ la tappa la sente, passare in queste zone dà uno stimolo in più ma mette anche un po’ di pressione, tant’è che mi ha confidato di aver dormito poco, però ero carico, mi ha detto che avrebbe tentato la fuga, comunque vada siamo orgogliosi di lui”. Poi prosegue: “Queste per lui sono due giornate molto emozionanti, anche perché ieri sono passati da Nuova Olonio, il paese di sua nonna ed il caso ha voluto che proprio ieri festeggiasse il compleanno, insomma emozioni su emozioni”. “E’ un giro bellissimo – conclude il papà – ho seguito diverse tappe e ho visto sempre tanta gente e tanto entusiasmo, un’esperienza unica”.
Dal fans club di Alafaci spunta Luca di Venegono: “Sostengo Eugenio, è lui il mio preferito e vederlo oggi passare di qui è un grande orgoglio, lo trovo un grandissimo gregario ed un uomo squadra di valore, sta lavorando molto e sono certo che continuerà a farlo”.
Tra i più attivi e “folcloristici” Loriano Gragnoli, ex corridore della Binda e da sempre immerso nel mondo del ciclismo: “Non perdo il giro dal 2000, lo seguo sempre con passione e tante tappe persino dal vivo. Ero un grande tifoso di Ivan Basso, oggi invece il mio sostegno è tutto per Eugenio Alafaci, che reputo un ottimo ragazzo e atleta. La gente a seguire il Giro c’è, purtroppo quello che vedo meno è l’entusiasmo, forse tanti non si espongono, ma credo che ci siano ancora molte persone con questa passione”.
Raggiante anche Luca di Solbiate Arno: “Oggi è un’emozione diversa perché tifo Alafaci e vederlo correre tra queste strade e questi paesi è una sensazione diversa. Io mi aspetto che finisca bene il giro, lui ci mette il 110% nelle cose e merita una grande chiusura”.
Non manca l’apporto di Natale di Varese, anche lui amante di questo sport e presente già a Sanremo: “Sono qui innazitutto per Aru, che è il mio corridore preferito, però non si può non constatare la forza di Contador, un grande campione che ormai ha ipotecato il Giro e visto anche l’incidente alla spalla e la sua grande reazione, merita questo successo”.
Storico appassionato di ciclismo Emilio di Brinzio, a sua volta presente in piazza per non perdersi il passaggio dal centro: “Seguo da sempre il Giro non potevo certo perdermi questa gara, in questa terra e con questi paesaggi. Io tifo Fabio Aru e mi auguro che tiri fuori le unghie visto il signor avversario che ha di fronte, mi aspetto davvero tante buone prestazioni da qui alla fine”.
Anche Mauro e il figlio Andrea erano presenti a Varese, in Piazza Montegrappa, in trepida attesa del passaggio dei ciclisti protagonisti del Giro d’Italia.
“Siamo originari della provincia di Avellino, ma viviamo a Varese da circa tre anni – dice il padre -. Fin da quando ero bambino ho la passione per il ciclismo e non potevo perdere l’occasione di vedere la corsa in rosa qui vicino a casa nostra. Sto cercando di trasmettere la passione e i valori di questo sport anche a mio figlio anche se -ammette- non ha ancora un atleta preferito. Il mio è senza dubbio Aru, ma quest’anno il vincitore sarà Contador. Va bene così, parliamo comunque di un grande professionista che ha dimostrato di meritarsi la maglia che indossa”.
Emozione a non finire anche per Francesca, Roberto e Marco, tre ciclisti non professionisti provenienti da Bogno di Besozzo.
“Abbiamo una passione per le due ruote che ci accompagna da tutta la vita – raccontano -. È normale che il Giro d’Italia per noi rappresenti qualcosa di imperdibile, soprattutto quando passa così vicino alle nostre zone. Ovviamente facciamo il tifo per Aru, ma onore ad un atleta come Contador che sta letteralmente dominando. Il Giro più duro degli ultimi anni? Il Giro d’Italia è sempre tosto; ma anche quest’anno è corso da grandi campioni che ce la stanno mettendo tutta pur di fare bella figura. Dobbiamo far loro un sincero applauso”.
Mariella Lamonica e Marco Gandini