E’ sempre difficile scrivere qualcosa di positivo su una partita in cui Varese ha perso quasi di trenta punti, ma la sfida contro Milano è stata paradossalmente meglio di quella persa in casa all’esordio per mano di Caserta. Perchè almeno c’è qualcosa da cui ripartire. Innanzitutto il fatto che l’Openjobmetis ha retto l’urto di uno squadrone come l’EA7 per più di 20′, conducendo anche il match per qualche tempo. E in questo periodo ha anche mostrato una pallacanestro almeno decente, con un ottimo Ukic alla regia. Certo, non poteva risultare già decisivo (è a Varese da meno di una settimana), ma carisma e classe non gli mancano certo. La forma è rivedibile, infatti nel finale cala vertiginosamente, ma l’impatto è da leccarsi i baffi. E anche Varanauskas non si fa dispiacere: mette sempre in campo tantissima intensità e voglia di fare. Probabilmente sarebbe servito anche domenica scorsa. E pollice in su anche per Molinaro, che ha dato quello che gli altri lunghi si sono dimenticati di portare al Forum: grinta.

Ma le cose buone finiscono qui, perchè poi Varese è la solita accozzaglia di problemi. A partire dai lunghi, che dopo il confortante inizio hanno clamorosamente steccato. Un dato su tutti: Davies e Faye hanno preso 6 rimbalzi in due. Troppo poco. E considerato che il primo cambio – Campani – ne ha tirati giù ben 0, facendo più falli che punti, si capisce bene la pochezza biancorossa sotto le plance. Thompson continua a non dare nulla in questioni di apporto, anzi è quasi un danno nella metacampo offensiva. Solo due canestri su otto tentati, ed il tiro dovrebbe essere la sua arma migliore. Moretti non è in una bellissima situazione: gli uomini su cui si era puntato forte in estate non stanno rispettando le promesse. Oggi, nel giorno di riposo, il coach avrà di cui pensare. Ma l’occasione del riscatto arriva già domenica, quando a Masnago arriva Pesaro. E ci sarà un Kitchen in più: l’americano ha firmato e ritirerà il visto domani.

lu.mastro.