Pietro Vavassori contro la Pro Patria (e i suoi giocatori). Messa così può sembrare la solita sparata. In realtà è tutto vero (o quasi). Nella giornata di ieri si è infatti riunito a Firenze il Consiglio Direttivo della Lega Pro che, alla presenza (tra gli altri consiglieri) del patron biancoblu, ha deliberato di costituire la Lega stessa (in merito all’inchiesta “Dirty Soccer”) “parte offesa contro le società, i dirigenti e i giocatori che risultassero, al termine delle indagini in corso, responsabili di aver contribuito alla manipolazione del risultato sportivo delle partite coinvolte”.

Un paradosso giuridico che vede il club tigrotto vittima di se stesso o quantomeno di chi, al suo interno, ha partecipato attivamente alla Fiera del Tarocco. E se per i soci occulti (o abusivi) la matassa è ancora tutta da dipanare, per la banda dei quattro in biancoblu (Gerolino, Melillo, Tosi e Ulizio jr) l’ipotesi di combine sembra invece poggiare su solide basi. Un altro vertice lirico da Teatro dell’assurdo cui la Pro Patria non riesce proprio a sottrarsi. Come dire che al processo sportivo più che il Procuratore Palazzi servirà Ionesco.

Giovanni Castiglioni