Riammissioni. Nessun rinvio. Venti giorni. In estrema sintesi questi i titoli del Consiglio Federale tenutosi ieri nella cornice dell’Expo. Di fatto tutto o quasi secondo previsioni.
Andando con ordine, Virtus Entella e Ascoli riammesse in Serie B in luogo di Catania e Teramo. Sorte analoga per Pro Patria e Messina in Lega Pro dove viene inserito anche il Monopoli che prende il posto del rinunciatario Castiglione. E qui siamo allo scontato. Sicuramente meno lo era la conferma dell’avvio della stagione di Serie B e (soprattutto) di Lega Pro per il prossimo weekend. Ma su questo punto l’assemblea sarebbe stata irremovibile. Infine tempo dilatato al 20 settembre per completare il mercato delle squadre coinvolte direttamente (o indirettamente) nelle vicende processuali (Pro compresa).
In attesa che la Lega Pro ufficializzi la composizione dei tre raggruppamenti (biancoblu destinati al Girone A) e il certo rinvio quantomeno della prima giornata delle società di cui sopra, resta l’incognita del ricorso al Collegio di Garanzia del CONI contro la riduzione del format a 54 squadre. L’eventuale accoglimento della richiesta del Seregno (rappresentato dall’avvocato Cesare Di Cintio) è stato definito letteralmente da Tavecchio “contrario al buon senso”. I pissi pissi di palazzo danno per certa l’alleanza CONI-FIGC in grado di disinnescare la minaccia. Ma, essendo in gioco Di Cintio, l’uomo che sussurrava ai cavilli, il protagonista della riammissione tigrotta, è preferibile astenersi dalle previsioni.
In sostanza, Merlin ha ancora tre settimane buone per fare la squadra da affidare a Tomasoni per una stagione da sudori freddi. Molto meno invece (la scadenza potrebbe essere giovedì 10), per regolarizzare l’iscrizione con la ormai proverbiale signorina fidejussione. 400.000 euro che Vavassori dice di non voler garantire rispedendo la palla nel campo dei potenziali acquirenti (Patrizia Testa ma non solo). Come finirà? A naso la Pro Patria non farà la fine del Castiglione.

Giovanni Castiglioni