imageMassimo Vaccalluzzo, per tutti Max, è una delle personalità più scoppiettanti della famiglia Varese 1910. Un tutto fare sempre pieno di energie e con la battuta pronta che affronta il mondo con il sorriso stampato sulle labbra. “Sono approdato al Varese come magazziniere, lavoro che ho svolto per cinque anni – racconta -. Ai tempi della C2 Sean (Sogliano ndr) mi disse che avevano bisogno di una persona. Era dicembre e dall’oggi al domani lasciai il mio posto di lavoro per entrare nel mondo biancorosso. Trovai il mitico Olly e furono anni meravigliosi, gli anni della scalata sino a sfiorare la Serie A”. L’emozione più bella vissuta da Vaccalluzzo è infatti legata proprio ai playoff per la massima serie. “Non dimenticherò mai l’andata a Verona in semifinale. Quel gol di Terlizzi che valse il pareggio e il passaggio del turno… una goduria indescrivibile. Tutte le promozioni sono state indimenticabili, le ho vissute in primo piano e non le dimenticherò mai. Ricordo anche la paura che provai in quel di Benevento, l’anno prima. Lo stadio era pienissimo, l’ambiente pazzesco. Pareggiammo 2-2 capendo che ce l’avremmo fatta”.

Vaccalluzzo ne ha viste di tutti i colori e non fa fatica a ricordare qualche aneddoto. “Serie C2, Sannino in panchina, trasferta contro il Sudtirol, gol di Bernardini per il pari ed esultanza incredibile. Nella foga spaccai il naso a Milanese, che allora giocava, con una gomitata durante l’abbraccio di gruppo. Le ho date e le ho prese. Mister Castori, due anni fa, entrò in spogliatoio carichissimo e mi diede una vera e propria testata al grido di “A Macse!”. Il tutto per caricare lo spogliatoio. Mi fermo qui, ma potrei scrivere un libro…”.

vaccalluzzo esultanzaAdesso il suo ruolo è quello di autista. “Per me è un piacere, i lavori sono altri. Chi lavora nell’ambiente sportivo è fortunato perché ripagato da mille soddisfazioni e da tantissime amicizie. Siamo dei privilegiati. Io sono giovane e mi sono trovato subito bene con lo spogliatoio facendo amicizia con tutti. In particolare con Neto che considero mio fratello. Ci sentiamo tutti i giorni, usciamo insieme, andiamo in vacanza insieme e condividiamo molte cose. Sono rimasto in contatto con tutti: sento ad esempio Correa, Kurtic, De Luca, Pisano che è un altro mio fratello, Terlizzi, Grillo, ogni tanto anche Rubinho, Carrozzieri, un vero e proprio personaggio. Sento poi Maurone (Milanese ndr), Maran e Castori e Sogliano, sempre per messaggi perché non voglio disturbabrlo. Con Sanny (Sannino) le abbiamo combinate tutte”.

Venendo a quest’anno, è stato un anno travagliato. “Ne è successa una dietro l’altra a cominciare dalla corsa per l’iscrizione – commenta Vaccalluzzo -. Ne ho viste di tutti i colori, la lite tra Ambrosetti e Cannella, portare in giro Sheik per una settimana. Due le cose positive: la costanza di D’Aniello che ha fatto di tutto per salvare capra e cavoli e poi l’aver conosciuto Cannella. Per me è una bella persona. Speriamo di poter ripartire con tranquillità, ho fiducia in Beppe (D’Aniello) ndr”.

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Elisa Cascioli