Nato a Tradate il 14 marzo del 1995, Andrea Azzolin è il classico prodotto del settore giovanile biancorosso. Ha iniziato con il Varese a 10 anni, è partito dalla Scuola Calcio ed è arrivato alla Primavera dove è stato allenato prima da Bettinelli e poi da Ganz.
Due stagioni fa la felice esperienza alla Lucchese.
«Un’annata strepitosa culminata con la vittoria del campionato di Serie D all’ultima giornata. Una piazza importante con un passato di calcio vero, allo stadio veniva tanta gente a vederci. All’inizio giocavo poco, poi mi sono ritagliato i miei spazi e quel successo lo sento anche mio». L’anno dopo Rovigo. «Siamo partiti per vincere il campionato, abbiamo fatto anche bene, peccato che sulla nostra strada c’era il Rimini che ha ammazzato il campionato».
La tua prima stagione con il Varese dei grandi. Cosa provi?
«Facile dire il coronamento di un sogno, ma è la verità. Mi sono sempre allenato con il Varese e negli ultimi anni ero sempre più a contatto con ragazzi che vestivano la magli biancorossa in Serie B. Mi chiedevo se anche io ci sarei arrivato, poco importa che siamo in Eccellenza, è la maglia del Varese». Ti aspettavi una stagione così da protagonista?
«Sapevamo di dover vincere, era il nostro obiettivo. Nessuno di noi però si aspettava di fare così bene;?non abbiamo mai perso, solo tre pareggi finoora e a metà marzo potremo già festeggiare la Serie D. Non si poteva chiedere di meglio».
E la tua di stagione, come la giudichi?
«Sono molto felice, dovevo guadagnarmi i miei spazi, il mister mi ha dato fiducia ed io penso di averlo ripagato. Nulla è sconatato, nemmeno ora, ogni settimana mi alleno per conquistare la maglia da titolare e per esserer pronto a dare il massimo in campo».
Cosa vuoi fare da grande?
«Vestire la maglia del Varese come professionista. Fare della mia passione un lavoro sarebbe il massimo, ma se non dovesse accadere ho già pronto il piano B».
Sarebbe a dire?
«Sono iscritto all’università, ho già dato quattro esami alla facoltà di Scienze Motorie, ma voglio cambiare. Mi piace il settore alimentare e passerò a Scienze e Tecnologie Alimentari».
Vita privata?
«Sono fidanzato da tre anni con Linda. Viene poco allo stadio a vedermi, direi quasi mai perchè la domenica lavora. Nei due anni che sono stato via spesso veniva a trovarmi e per me è stato molto importante il suo aiuto».
La prossima stagione sarai ancora in biancorosso?
«Lo spero tantissimo, vorrebbe dire che il sogno continua. Io ci sono, se la società decide di tenermi… basta che mi dica cosa devo fare».
Il tuo giocatore preferito è Inzaghi, una punta. Come mai?
«Da piccolo guardavo sempre le partite del Milan, mi piaceva la grinta e la voglia di fare di Pippo e quando segnava mi emozionava. Non ho mai fatto un gol importante, spero di riuscirci prima o poi, anche da terzino».
Michele Marocco