Il mercato non si è ancora ufficialmente aperto (lo sarà solo lunedì 4) ma il grosso (in tutti i sensi) forse è già stato fatto. E per la Pro Patria, dopo un avvio di stagione al minimo, si attende finalmente la Max Revolution. Il riferimento, va da sé, è a Max Pesenti, probabile imminente titolare della maglia numero nove tigrotta. Volendo svelare gli altarini, il nome del granatiere di Treviglio era stato sdoganato dal suo (quasi) concittadino Pala il 18 dicembre a margine della conferenza di vigilia del match di Mantova. L’accordo con la Reggiana era già stato definito allora. Restava da completare la trattativa con il sì del giocatore. Che sarebbe arrivato solo nei giorni scorsi dopo una comprensibile pausa di riflessione. Il plausibile approdo in biancoblu di Pesenti suscita così un paio di note a margine.
Max Pesenti AlbinoLeffeLa prima riguarda il suo status in categoria. Sarà davvero l’attaccante di prima fascia di cui ha bisogno la Pro Patria? Ovviamente, lo scopriremo solo vivendo la seconda metà di stagione. Quel che è certo è che il profilo del 29enne granata è l’unico a cui può ambire una squadra ultima in classifica e con una salvezza tutta da costruire. Potenziale in larga parte inespresso (solo due stagioni in doppia cifra nella sua decennale carriera), significativi problemi fisici superati solo da qualche mese (è rientrato a fine ottobre dopo un intervento alla caviglia) e voglia matta di riscatto (“voglio smentire chi mi considera finito”, disse nel luglio scorso al suo arrivo a Reggio Emilia).
La seconda considerazione riguarda proprio la Città del Tricolore. Sia durante la vernice societaria del 15 settembre che nella ruvida conferenza stampa del 16 ottobre, il presidente Nitti aveva espresso la ferma volontà (in riferimento al prestito di Possenti) di tenersi a debita distanza da altri futuri rapporti impuri con la Reggiana. L’operazione Pesenti dimostra (semmai ce ne fosse stato bisogno), che la ragion di stato conta più dei fantasmi del recente passato. Senza tante menate.
Sugli altri fronti rimane solo da definire la tempistica della messa sotto contratto di Inacio Pià. Il brasiliano sarà il “diamantino” (copyright Alessio Pala) a disposizione dell’arsenale biancoblu a partire da febbraio. Quando la condizione atletica consentirà all’ex Varese di regalare 20/30 minuti di qualità all’occorrenza. Sempre in attacco, non sembra tramontata la pista che porta al prestito di Emanuele Anastasia dal Pavia. Nonostante negli ultimi giorni sia stato proposto (per analoga operazione) anche il ’93 del Mantova Moreno Beretta. A centrocampo, in attesa di registrare i possibili ritorni alla base (Latina e Sampdoria) di Salifu e Douglas, restiamo con le parole del DS in pectore Bratti che ha escluso altri movimenti. Come i ventilati da radio mercato Jacopo Fortunato (trequartista bergamasco classe ’90 della Paganese) e Alessio Innocenti (’93 argentino del Melfi). Sul portiere, infine, potrebbe decidere Gianluca Castiglioni, il medico sociale tigrotto. La Gorga (per dirla con Pala) va “condizionato” e, salvo improbabili miracoli, non sarà disponibile con il Renate (domenica 10, ore 17.30 Stadio “Speroni”) e forse neanche con il Pavia la domenica successiva. Sarà quindi fondamentale il parere medico per capire se Eddi Gava (’94 della Ternana) o, in subordine, Gianmarco Campironi, possano diventare delle priorità di mercato.
Tutte mosse atte a migliorare la squadra in vista delle ultime 18 gare di stagione. A cui se ne aggiunge una 19^ da giocarsi nelle aule di un tribunale sportivo. Da lunedì 11 sarà infatti al via il processo per responsabilità oggettiva relativo all’inchiesta Dirty Soccer. E questa (forse) rischia di essere la partita a più alto coefficiente di difficoltà.

Giovanni Castiglioni