Quando la classifica ricalca il termometro, allora le cose stanno andando davvero male. Soprattutto se siamo in pieno inverno e non sotto Ferragosto. Questa mattina a Busto Arsizio la colonnina del mercurio segnava +1. La graduatoria della Pro Patria anche. Tutto grazie al -7 inflitto dalla Giustizia Sportiva in relazione all’inchiesta Dirty Soccer. Azzerati, di fatto, 5 mesi di campionato e lontana 13 punti la penultima posizione rappresentata dall’AlbinoLeffe.
E’ già il caso di archiviare la pratica salvezza? In teoria sì. In realtà, se l’appello ridurrà ulteriormente la penalizzazione (diciamo, a naso, altri 2/3 punti portando il deficit ai 4/5 previsti qualche mese fa), la rincorsa sarebbe da far tremare le vene ai polsi. Ma non impossibile. A patto (è chiaro) di mettere insieme non meno di 20/22 punti nelle prossime 14 giornate. La stagione scorsa, i biancoblu allora allenati da Montanari, grazie ad un calendario pedalabile ne fecero 20 negli ultimi 10 turni. Questa squadra è in grado di tenere un simile ritmo? Non con lo spirito di Salò e non senza un attaccante d’area. Augurandosi (va da sé) di essere smentiti.
Tornando alla sentenza partorita dopo un travaglio di 19 giorni dal collegio presieduto dal Giudice Artico, i ribassi hanno “premiato” tutte le società coinvolte (L’Aquila, ad esempio, è passata, per inversione, dai -31 punti richiesti ai -13 inflitti), ma non i tesserati. Per gli ex Pro Patria le condanne sono pesantissime: per i “compagni di camera” Adolfo Gerolino e Andrea Ulizio 4 anni e 6 mesi più un’ammenda rispettivamente di 40 e di 50 mila euro; 3 anni, 6 mesi e 50.000 euro per Vincenzo Melillo. Stralciata la posizione del presunto socio occulto Massimiliano Carluccio mentre Mauro Ulizio si è visto comminare 100.000 euro di ammenda e 5 anni di inibizione più preclusione di 1 anno e 6 mesi. Di fatto, un ergastolo sportivo.
Prosciolto invece mister Marco Tosi per il quale il Tribunale Federale ha stabilito non ci fosse nessuna complicità con i rei di cui sopra. Secondo la Giustizia Sportiva, le 5 sconfitte in 6 partite sotto la sua gestione erano dunque solo frutto di inadeguatezza al ruolo. In realtà, l’avevamo sempre sospettato.

Giovanni Castiglioni