L’8 aprile sarà una data storica per il Consorzio Varese nel Cuore. È stato organizzato infatti “Business di squadra. Matching del Consorzio Varese nel Cuore”, al Centro Congressi di Ville Ponti, realizzato grazie alla partnership con compagnie conosciute e affermate come Il Sole 24 Ore, American Express e AZIMUT CONSULENZA SIM S.p.A. – Area Apogeo Consulting. È un modo per il Consorzio di guardarsi attorno e di vedere se qualche altra realtà ha intenzione di far parte di questa grande avventura. E dato che le sorti del Consorzio sono legate a doppio filo con quelle della Pallacanestro Varese, da questo incontro potrà dipendere anche un pezzo del futuro della squadra biancorossa. Le iscrizioni per il Matching scadono questo venerdì 4 marzo. Ne abbiamo parlato con Massimo Carta, consigliere del Consorzio.

Ci spiega cos’è il Matching del Consorzio?
“Vuole essere un’opportunità che si rivolge alle aziende del territorio per creare un b2b, delle possibilità di businness. Lo scopo è ovviamente consolidare il Consorzio con delle attività. Molte sono utili per tutti: pensiamo alle assicurazioni ed ai servizi. Arriverà anche un vantaggio a cascata, gli sponsor potranno conoscere le aziende, molte delle quali hanno nomi importanti, come Tigros. In un anno come questo in cui ci sono chiesti molti sacrifici è un modo per trovare nuova linfa per guardarsi intorno e condividere un’esperienza ed un lavoro”.

Perché un’azienda dovrebbe farne parte?
“La prima molla deve essere la passione. Se uno si aspetta un ritorno immediato, si sbaglia. La passione per la pallacanestro è delineata su vari livelli: toglie molti ragazzi dalla strada e dallo stare tutto il tempo davanti alla televisione. Il basket dà un messaggio positivo, come il rispetto delle regole pur essendo uno sport maschio. È anche un veicolo educativo. Si trasmette un messaggio umano”.

Quali sono le vostre speranze per questa giornata?
“La giornata è studiata per gratificare gli aderenti al Consorzio. È un’opportunità di businness e visibilità per il Consorzio che ha fatto sì che quest’anno si superassero grandi difficoltà. È anche una vetrina per farci conoscere meglio dalla città e un ponte tra sponsor e aziende. Il Consorzio è vivo e ha già battuto un colpo da 400mila euro. Abbiamo bisogno di dire che noi ci siamo, anche se le aziende alla fine devono pur sempre fare i conti coi bilanci”.

Alla fine lo scopo è sempre quello di aiutare la Pallacanestro Varese…
“Ovvio, ma anche che il consorziato sia contento di stare nel Consorzio, e lo può essere per molti motivi. Primo fra tutti: i risultati. Se uno tira fuori i soldi e ha un ritorno sia di immagine che di sostanza è molto meglio. Il Consorzio ha molte realtà, e con numeri positivi è più facile convincere anche chi non è appassionato”.

Prima ha parlato di difficoltà, della grande somma che avete dovuto tirare fuori…
“Abbiamo dato una grande dimostrazione di unità, il Consorzio in sé non ha avuto difficoltà. Abbiamo superato una grande prova, nessuno si immaginava di avere questa forza. Siamo stati molto bravi, anche perché il periodo è molto difficile. È stata quasi un’azione da mecenati. Va valorizzato che le realtà sono tante e i 1000 euro valgono così come i 50mila. Ognuno ha messo e mette il suo mattoncino, sono tutti importanti”.

Cosa ne pensa del momento della squadra?
“Contro Torino è stata una gran partita, siamo contenti. La stagione è dura, fra infortunati e inconvenienti vari. Bisogna serrare le fila e arrivare fino in fondo stando uniti e facendo il meglio”.

Come farà il Consorzio a stare accanto alla Pallacanestro Varese?
“Il modo migliore è come abbiamo fatto quest’anno. La proprietà ha fatto la mossa giusta inserendo Fiorini nel cda. C’è il diritto e il dovere di impegnarsi maggiormente, valorizzando le risorse della pallacanestro Varese che ci sono e lavorando di squadra. Così come Wayns e Wright si sono sacrificati in difesa a Torino, così vale per noi del Consorzio. Non serve la rivoluzione, ma portare idee lavorando insieme ogni giorno con metodo”.

Luca Mastrorilli