Autogestione? Sì, grazie. La disperata rincorsa salvezza della Pro Patria non avrà più in Alessio Pala la sua guida tecnica. Lo comunica il club biancoblu attraverso un comunicato che, come da prassi, ringrazia l’allenatore di Treviglio per “il lavoro svolto e l’impegno profuso“. Le ragioni dell’esonero? I rapporti tesi con una parte dello spogliatoio (da Pisani a Santana ma non solo) circa strategie e metodi di allenamento. Un progressivo logoramento della convivenza sottolineato più volte su queste colonne (non ultima lo scorso 19 febbraio) tanto da suscitare la piccata reazione dell’ex tecnico di AlbinoLeffe e Pavia. Fummo accusati di non saper cogliere la realtà tigrotta. Infatti…

Ovviamente Pala paga (in larga parte) responsabilità a lui non ascrivibili visto il subentro in corsa e le ben note lacune strutturali della rosa. Insomma, un vaso di coccio tra i vasi di ferro societari. E, in questa fase di fibrillazioni, spostare l’attenzione ha sempre il suo perchè. Restando ai freddi numeri però, il bilancio (9 punti in 18 gare) resta in ogni caso deficitario. Ora, la sceneggiatura prevede la seconda promozione a capo allenatore di Angelo Mastropasqua ed una gestione più “organica” ai senatori dello spogliatoio. Il nuovo corso dovrebbe (salvo sorprese) durare fino al termine della stagione.
Intanto, il comunicato che detta l’addio all’allenatore parla di “decisione pienamente condivisa tra il Presidente, avvocato Emiliano Nitti, e l’Amministratore Delegato, Signora Patrizia Testa, a dimostrazione dell’unità di intenti della dirigenza di Via Cà Bianca”. Semplice tregua o cambio di scenario? Alla Pro Patria meglio non dare mai nulla per scontato.

Giovanni Castiglioni