Può una cittadina di diecimila (o meno) abitanti essere rappresentata in Serie B? La storia dice più no che sì. Anzi, diciamo pure no secco visto che (caso Chievo a parte) in 84 edizioni della seconda categoria professionistica tricolore, l’assunto non è mai venuto meno. Unica eccezione (a conferma della regola), il Castel di Sangro dei miracoli di fine anni ’90. Con queste premesse Salò (10.673 anime secondo un dato ISTAT risalente al settembre 2015) dovrebbe mettersi l’anima in pace. Ma, sul Garda, la pensano diversamente contando di poter diventare, in tempi ragionevoli, la squadra espressione del secondo più piccolo comune a partecipare alla serie cadetta.
Giuseppe Pasini presidente feralpisalòUn’ambizione che la FeralpiSalò prossimo avversario in campionato della Pro Patria (sabato ore 17.30, stadio “Lino Turina”), ha legittimato in queste ultime stagioni con investimenti mirati ed un modello organizzativo di matrice aziendale. Inevitabile quando il presidente del club è anche l’amministratore delegato di una delle eccellenze dell’acciaieria italiana. Ovvero Giuseppe Pasini (in foto a destra) e la Feralpi Siderurgica, ennesima prova dell’attrazione fatale che intercorre tra l’industria dell’acciaio ed il calcio nostrano. Per conferme, rivolgersi ad Antonio Gozzi (numero uno della Virtus Entella Chiavari), al cavalier Giovanni Arvedi (patron della Cremonese) e, pescando nel recente passato biancoblu, alla famiglia Vender.

Aimo Diana misterSul campo, la squadra ha vissuto un contraddittorio avvio di stagione che ha portato all’esonero di Michele Serena e all’ingaggio di Aimo Diana (in foto a sinistra), ex allenatore della Berretti benacense nonché consorte della presentatrice tv Sara Strambini, impalmata qualche anno fa in full coverage televisiva all’interno del programma Wedding Planners. Con lui in panchina, i Leoni del Garda hanno infilato subito quattro vittorie consecutive e (complessivamente) sette in dieci gare. Tra gli scalpi conquistati anche quelli rilevanti delle prime quattro del girone: Cittadella, Bassano, Alessandria e Pordenone. Un Grande Slam in parte diluito dagli scivoloni contro Cuneo e Giana Erminio che non hanno comunque impedito l’aggancio al terzo posto.

Assente lo squalificato Settembrini, il 4-3-3 bresciano dovrebbe allineare sabato l’ex tigrotto Nicholas Caglioni tra i pali; il lecchese Tantardini, la navigatissima coppia di centrali composta da Ranellucci e dal capitano Leonarduzzi, e l’ex AlbinoLeffe Allievi in difesa; il prodotto locale Fabris, l’ex Pordenone Maracchi e il neo arrivato dalla Lupa Roma Quadri (o il sempreverde Pinardi) a centrocampo; l’ex Melfi Tortori, Simone Guerra e Andrea Bracaletti in attacco. L’orvietano è il perfetto manifesto della sfida del weekend: sempre presente (e a segno 5 volte) nei 9 precedenti.

All’andata fu un no contest: 0-5 allo “Speroni” il 19 settembre per tagliare drammaticamente il nastro (complice l’avvio posticipato) della nuova stagione della Pro Patria. Come detto, complessivamente i precedenti in campionato sono 9. Perfetto l’equilibrio con tre successi per parte ed altrettanti pareggi. L’incrocio più importante se lo sono però aggiudicati i gardesani: 2-1 per la formazione allora allenata da Claudio Rastelli nella finale di ritorno dei playoff del 2011. A segno Serafini su rigore, neanche a dirlo Bracaletti, e Meloni al 93’ quando i biancoblu erano in 10. E i padroni di casa in 9. Un disastro sportivo di cui a Busto (a distanza di quasi 5 anni), si cerca ancora la scatola nera.
Da allora la FeralpiSalò ha inanellato (nell’ordine) un 13° e un 10° posto in Prima Divisione, un 9° e un 6° in Lega Pro unica. Una progressione geometrica all’insegna del passo secondo la gamba. Sul campo e fuori. Per provare ad essere (un giorno) un’altra eccezione in Serie B. Come il Castel di Sangro dei miracoli.

Giovanni Castiglioni