Torna a Varese dopo una stagione il play americano Eric Maynor che è stato presentato oggi alla stampa nella sede della società biancorossa in piazza Monte Grappa.
“Sono molto contento di essere qui, sono tornato in un posto che conosco e mi fa molto piacere perché ho ottimi ricordi e qui avevo fatto bene”.
Quali ricordi ti hanno convinto a tornare a Varese? “Prima di tutto poter giocare nuovamente in Italia che ritengo sia un buon campionato. La città, i tifosi e l’organizzazione della società mi hanno trascinato nel ripartire in questa nuova avventura. A Varese mi ero già rilanciato alla mia prima stagione, il preparatore Armenise mi conosce bene e mi ha seguito nella mia prima esperienza dandomi una grossa mano. Anche questo è stato un fattore importante per decidere di tornare”.
Dopo circa una settimana di allenamenti come ti senti? “Mi sento molto bene, sono stato fuori un po’ per l’infortunio ed ora devo trovare la giusta forma. Ho però tempo prima delle gare ufficiali e quindi sarò pronto per l’esordio”.
Nel ritorno di Eyenga ci hai messo lo za
mpino? 
Oh si. Penso che sia un giocatore che ci può dare tantissimo sia in difesa che in attacco, lo conosco bene e non vedo l’ora di riabbracciare anche lui”.
Sul suo nuovo compagno di squadra Johnson:Lo conosco, abbiamo giocato nella stessa università.E’ un’ottima persona, e anche un ottimo giocatore che è stato leader nei tiri da tre punti ai tempo della scuola. Non vedo l’ora di giocare con lui”.
Su coach Moretti dice:“Ho parlato con lui  e non siamo entrati ancora nei dettagli. Mi ha detto cosa si aspetta da me e quello che vuole, appena inizieremo ad allenarci con tutto il gruppo potremo entrare meglio nei dettagli”.
A Las Vegas c’è stato un incontro quasi fortuito con Max Ferraiuolo:“Sono rimasto molto sorpreso nel vederlo, alla Summer League ero andato apposta per far vedere che ero pronto. Max mi ha chiesto subito di tornare e così è iniziata la trattativa con il mio agente”.

Il play domani sera sarà in campo in occasione dell’amichevole a Malnate alle 20.30 contro una selezione americana.

Michele Marocco