Si è tenuta questa mattina nella Sezione Fallimentare del Tribunale di Varese la prima udienza per l’ammissione al passivo, per tutti coloro che hanno presentato domanda tempestiva, riguardo al fallimento dell’A.S. Varese 1910. Le cifre non discordano molto da quanto è stato richiesto, balza quindi all’occhio un debito complessivo che si aggira intorno ai 13 milioni di euro. Equitalia vanta un credito di oltre 11 milioni, quindi gran parte della richiesta arriva dall’erario.
netoScorgendo le varie posizioni si nota come l’ex patron biancorosso Nicola Laurenza, con la sua azienda Oro in Euro, abbia fatto una richiesta di ammissione di circa 1 milione e 200mila euro che, non ammessa inizialmente. Ora potrà vantare diritti su circa 950mila euro. Il credito si riferisce a contratti di consulenza che erano stati stipulati tra l’azienda di Laurenza e il Varese 1910.

Diversi i calciatori che si sono insinuati al passivo, tra di loro: Eusepi, Capezzi, Barberis, Rivas, Varela, Falcone, Dondoni, Calil, Laverone e Osuji. I più ‘pesanti’ sono i debiti verso il capitano Neto Pereira, oltre 75mila euro, Blasi,  oltre 95mila, Ebagua, quasi 70mila. Martinetti aveva fatto una richiesta di circa 1 milione e 200mila euro per una vecchia storia legata all’infortunio, è stato ammesso per circa 85mila euro. Per diverso tempo il Varese si è allenato al Centro Sportivo di Capolago senza pagare la concessionde del terreno di gioco: il Bosto Calcio ha un credito di circa 35mila euro.

Ci sarà ancora la possibilità di presentare le domande tardive, poi il curatore fallimentare Bruno Fisco, con il giudice delegato Miro Santangelo, dovrà capire quanto si potrà racimolare per poter poi quantificare le somme da liquidare. Voci di corridoio parlano di circa 1 milone e 500mila euro di liquidità. Non c’è da stare allegri per i creditori.

Ulisse Giacomino