Marco Giovio, nato a Como il 5 luglio del 1990, è tornato a vestire la maglia del Varese dopo 7 anni. Esordio in Serie C1 nel 2006-2007, poi 15 presenze nella stagione successiva nel girone di andata che gli bastano per approdare alla Primavera del Palermo nel gennaio 2008. Grosseto, Foggia e Piacenza le altre sue squadre, un mix tra Serie B e Lega Pro.
Per la prima volta in carriera giochi in Eccellenza, come hai trovato la categoria?
“E’ chiaro che il livello è più basso rispetto a dove ho giocato in passato. Un paio di squadre attrezzate però ci sono e vincere sempre non è così facile come tutti pensano. Quando le altre squadre giocano contro il Varese danno il 200 per cento, per loro diventa la partita della stagione. Per tutti noi siamo la squadra da dover battere”.
La squadra sta andando a gonfie vele, 15 punti di vantaggio sulla seconda sono un abisso…
“Sapevo che la squadra era forte e attrezzata per vincere, ma sinceramente non pensavo così tanto, il divario con le altre in classifica è veramente ampio. Della mia stagione sono contento, sento la fiducia di tutti intorno a me e questo mi dà la possibilità di rendere al meglio”.
09 varese-verbano giovio marrazzo abbraccioMarrazzo viaggia ad una media gol impressionante (19 reti finora), ma anche tu non scherzi: 13 gol e, soprattutto, vai in rete da sei gare consecutive.
“Non è una sfida tra me e lui; l’importante è che qualcuno faccia gol per vincere. Spero che lui continui a segnare, io continuerò a inseguirlo e magari alla fine lo prenderò”.
Domenica arriva il Legnano, sarà un grande derby in campo e fuori. Come lo state vivendo?
“Siamo consapevoli dell’importanza della partita. Senza voler sembrare presuntuoso, più per i nostri tifosi e per il segnale forte da dare al campionato che per la posta in palio. Ci prepariamo con cura, come per ogni partita, ma domenica saremo pronti a dare quel qualcosa in più”.
Paolillo ci ha detto che ti aveva cercato a inizio stagione. Vero?
“Sì, appena sono arrivato qui ad allenarmi mi ha contattato il figlio Dario, però ero già in parola con il Varese e ho rifiutato”.
Vincere domenica vuol dire essere in Serie D?
“Non si dovrebbe dire… quindi non lo dico (ride ndr)”.
Sei già pronto per la prossima stagione con il Varese?
“Io ci sono, qui sto benissimo, se la società mi vuole…”.
Hai sfiorato la Serie A, assaggiato la B e poi tanta Lega Pro. Cosa non ha funzionato per restare a quei livelli?
“Me lo chiedo anche io. Sicuramente alcune colpe saranno anche mie, però diciamo che in alcuni casi qualcuno ci ha messo lo zampino. Ma sono contento così, sono felice di essere qui a Varese con la speranza di tornare ai grandi livelli con la maglia biancorossa”.
Vita privata? “Sono fidanzato con Arianna da sette mesi, è di Como ma non segue il calcio (ride ndr)”. Matrimonio in vista? “Sette mesi sono troppo pochi…”

Michele Marocco