Tanti sacrifici e anche qualche lacrima per inseguire un unico sogno; il giovane difensore Andrea Granzotto ha due grandi obiettivi: “Il primo è di vincere il campionato col Varese – dice -. L’altro di diventare un professionista”. Per realizzarli si è messo in gioco sin da ragazzino: a 14 ha lasciato la sua città, Treviso, e la sua famiglia, per vestire la maglia bianconera della Juventus.

Bra Varese GranzottoI primi calci ad un pallone li ha tirati quando aveva 5 anni e mezzo con la maglia del Silea, poi le giovanili di Treviso e Vicenza prima di vivere due stagioni con la maglia bianconera della Juventus (in compagnia di Consol), un’esperienza che il terzino sinistro definisce “bellissima. Anche perché tifo la Juve – aggiunge. Sono cresciuto in fretta; lontano da casa ho dovuto arrangiarmi in tutto. Paradossalmente il primo è stato più semplice perché avevo l’entusiasmo di giocare per un grande club che mi spingeva; la seconda stagione invece è stata più dura”.

Conclusa l’esperienza bianconera, Granzotto è tornato al Vicenza, nel campionato Primavera, poi, nel gennaio scorso, ha iniziato la sua avventura in Serie D col Montebelluna. “Un campionato tosto – lo definisce il terzino sinistro -. Personalmente sono contento delle mie prove anche se so che devo dare di più. Giocare davanti a così tanti tifosi è davvero spettacolare. La piazza si merita di vinere”.  Il difensore punta in alto e il suo giocatore modello è Dani Alves, “Sogno di somigliargli”; tra i suoi preferiti ci sono poi Gianluigi Buffon e Graziano Pellé.

Sulla sua avventura biancorossa, il classe 1998 dice: “Ho voluto fortemente arrivare a Varese perché la vedo come una grande occasione. Sono felicissimo della scelta che ho fatto perché ho trovato una squadra che è una famiglia, un bellissimo gruppo”. Il diciottenne condivide l’appartamento di Vedano Olona con due compagni, il portiere Consol e il centrocampista Cusinato “Li conoscevo già, la convivenza è divertente; ci troviamo bene insieme – racconta -. Ci dividiamo i compiti: Cusinato è bravo nelle pulizie, io a volte cucino, curo molto l’alimentazione perché aiuta a rendere al meglio in campo. Viviamo serenamente”.
Questo invece il suo commento sul mister: “Mi sono trovato subito bene. È uno tosto a cui piace tanto lavorare sul campo e trasmette la sua passione. Cosa mi ha chiesto? Aggressività. Mi ha invitato ad essere propositivo e coraggioso; atteggiamenti che servono per vincere un campionato così duro”.

Elisa Cascioli