Undici giornate non sono sufficienti per giudicare un campionato. Essere in testa alla classifica, però, è sempre una soddisfazione, a prescindere dal numero di turni disputati. Anche perché il Verbano, settimo un anno fa, si presentava ai blocchi di partenza con una squadra giovanissima e con l’unico obiettivo di vedere gradualmente dove si poteva arrivare. Solo due incidenti di percorso fino ad ora: alla prima giornata contro l’Ardor Lazzate (2-3) e nello scontro diretto con l’Arconatese (0-3). I gialloblù, rispetto al Verbano, hanno un punto di ritardo in classifica e una partita in meno.

Il patron Pietro Barbarito è molto soddisfatto dell’inizio di stagione dei suoi e non poteva essere altrimenti. Il Verbano ha dimostrato solidità in ogni reparto e, soprattutto nelle ultime giornate, anche una notevole imprevedibilità offensiva. Alla “Bombonera” non ci si annoia, insomma.“Ho visto sul campo un’ottima squadra e penso ? ha commentato Barbarito ? che fino ad ora siamo stati la sorpresa del campionato. Devo fare i complimenti a Celestini, il mio grande allenatore, e a questi ragazzi che hanno formato prima di tutto un gruppo straordinario. Nonostante la giovane età di molti componenti della rosa, si stanno dimostrando ampiamente competitivi in ogni gara”.

“Il nostro obiettivo iniziale ? ha proseguito Barbarito ? era quello di salvarci il prima possibile e ormai possiamo già dire di avercela fatta. Poi tutto quello che viene in più è tanto di guadagnato, ma non pensavamo alla Serie D quando la stagione è iniziata e non sarebbe corretto dire che è il nostro obiettivo. Vediamo come proseguirà il campionato”. Piedi per terra, dunque, ma anche la possibilità di provare a continuare a stupire e a competere con le migliori squadre del Girone A. Le ultime giornate d’andata potranno fornire ulteriori indicazioni: prima di chiudere sul campo dell’Atletico San Giuliano, i rossoneri affronteranno in casa Union Villa e Busto 81.

La fiducia riposta da Barbarito nell’allenatore, che è al Verbano da tre anni, e nel gruppo è altissima. Tra i giocatori impiegati abitualmente da Celestini, solo due (capitan Bratto e il portiere Spadavecchia) sono nati prima del 1992. Un altro motivo di vanto per il Verbano: “Tanti di questi ragazzi ? ha spiegato il patron ? sono cresciuti nel nostro settore giovanile e sono tornati qui dopo un’esperienza altrove, spesso al Varese. Anche in questo caso bisogna dare merito a Celestini se sono cresciuti così tanto. Mi fido ciecamente di come il mister gestisce e coltiva i giovani. Per questo ho potuto puntare ancora di più su di loro. Si può dire che è stata una scelta azzeccata”.

Il patron Barbarito può vantare innumerevoli anni di attività con il suo Verbano. Stagioni contrassegnate da una solidità societaria che ha permesso alla squadra di attestarsi ad alti livelli nel calcio semi-professionistico. Ci sono state stagioni in Serie D e, da quando il Verbano è tornato in Eccellenza, ha sempre occupato la parte alta della classifica. “È da 25 anni che faccio calcio qui, unicamente per passione. Mi sono affezionato molto a questo posto ? ha concluso Barbarito ? e il Verbano è diventato molto importante per Besozzo. È una delle cose più belle che ci sono in paese: la società esiste da tanti anni, è stabile e ha regalato e continua a regalare grandi soddisfazioni ed emozioni”.

Filippo Antonelli