Nuovo appuntamento con la nostra rubrica Lady Calcio. A raccontarsi oggi è Patrizia Testa, presidente della Pro Patria. Bustocca di nascita, tifosa da sempre dei colori biancoblù, la sua avventura nel mondo del pallone è iniziata l’estate scorsa.
Ha deciso di tuffarsi in un’avventura tutt’altro che semplice: “Non ho mai fatto calcio, non posso vantare una grande competenza e mai mi sarei buttata in questo ambiente se non si fosse trattato della Pro Patria. Negli ultimi anni, da tifosa, ho patito parecchio e allora ho deciso di prendere in mano quelle redini che nessuno voleva. Ho dato la mia disponibilità per aiutare il club con una minima quota, ma poi una volta riammesso in Lega Pro c’era la necessità di avere qualcuno al fianco”.

La numero uno tigrotta, immobiliarista di professsione, settore dove l’azienda di famiglia vanta da anni un’ottima tradizione, sottolinea: “Il calcio per me non è business, ma semplice amore. Non ho scelto di iniziare un’avventura per guadagnarci come vorrebbero fare in tanti. Ho rischiato tutto perché, lo ammetto, quando sono partita non avevo le competenze – riconosce -. Mi sono ritrovata ad affrontare quotidianamente problemi, ma non ho mai mollato e non ho intenzione di farlo”.

Patrizia Testa guarda al futuro: “La mia presenza per il prossimo anno, che sia Serie D o Lega Pro, non è in discussione. Il nuovo asset societario prevede la mia presenza, sul campo ho ottenuto qualche competenza in più, ma soprattutto ho capito che servono persone esperte. Privarsi del direttore sportivo è stata una scelta infelice. Pensavo fosse sufficiente la figura di Collovati, che se ne è andato dopo un mese e mezzo! La prossima stagione non faremo a meno di queste cose”.

Nelle sue vene però, non scorre solo sangue biancoblu: “Una passione che va oltre alla Pro Patria è il tifo verso la Juventus. Tutta la mia famiglia è juventina e il mio grande sogno è di portare la squadra a giocare un’amichevole allo Speroni, sperando di rimanere ancora nei professionisti”.
Che ambiente ha trovato a Busto? “Ringrazio di cuore tutti i tifosi, dei gruppi organizzati e non. In me hanno visto persona innamorata di questa squadra”.

Ad aiutare la presidente c’è anche sua figlia Stefania, di 20 anni: “Lei è una delle ragioni della mia avventura alla Pro Patria. Mi rivedo molto in lei, da ragazzina piangevo se la Juve perdeva il derby col Torino, e lei l’ho vista piangere diverse volte per la Pro. Vogliamo un calcio pulito senza più processi. Quest’anno ci siamo ritrovati sulle nostre spalle colpe di altri e abbiamo dovuto sostenere costi in ambito legale. Attendiamo la sentenza di secondo grado; mi auguro che il prossimo anno, indipendentemente dalla categoria, si possa partire senza fardelli”.

Elisa Cascioli