Cuneo-Varese, prima giornata di campionato; di fronte due squadre biancorosse, la prima retrocessa dalla Lega Pro, l’altra neopromossa dopo aver letteralmente ammazzato il campionato di Eccellenza dalla quale è ripartita dopo il fallimento. In comune, oltre ai colori, c’è anche un’altra cosa, si tratta del tecnico Fabio Fraschetti, allenatore con un passato calcistico varesino. Classe 1961, la carriera del romano raggiunse l’apice proprio ai piedi del Sacro Monte col Varese allora guidato da Fascetti in Serie B. L’attuale allenatore del Cuneo, ex difensore, rimase nella Città Giardino per due stagioni (dal 1980 al 1982). “Conservo ricordi bellissimi – ci dice -, ho vissuto due anni stupendi e non dimenticherò mai gli allenamenti di mister Fascetti. Nonostante non ero sempre titolare (12 presenze in tutto), è stato comunque il punto più alto della mia carriera. Varese mi ha permesso di giocare in Serie B e ho vissuto momenti importanti. Per due terzi del campionato rimanemmo in vetta facendo un pensierino alla Serie A. Mi ricordo di Salvatori e Cerantola e anche di Marotta ds e del presidente Colantuoni. Posso dire solo che bene di quegli anni. Provo un grande affetto”.
Cosa significa incontrare il Varese dopo tanto tempo? “Oramai sono passati decenni, ma per me personalmente sarà una sfida affascinante. Credo lo sia anche sul fronte campionato perché si affrontano due delle favorite. Forse questa partita capita anche troppo presto; insieme alla Caratese e al Chieri lotteremo per vincere”

Fraschetti, che qualche anno fa ha sconfitto un tumore alla testa, è arrivato sulla panchina del Cuneo nel marzo scorso: “Sono arrivato a sette giornate dalla fine e non sono riuscito ad evitare la retrocessione. La società però ha valutato il mio lavoro al di là dei risultato e mi ha chiesto di rimanere”. Come arriva la sua squadra alla prima di campionato? “E’ una sfida tosta e noi ci presentiamo con la mentalità giusta e il giusto entusiasmo. Ho adottato diversi moduli, ma sempre con la difesa a quattro: 4-3-3 o il classico 4-4-2, ma grazie alla qualità offensive dei nostri esterni si può azzardare anche un 4-2-4″.

Elisa Cascioli