La finale del Trofeo Garbosi, così come quella del Trofeo Giovani leggende Varese, non sono mai banali; chi ha avuto la fortuna di seguire questi due eventi con costanza, si sarà reso conto, col passare degli anni, di aver conservato dei ricordi, degli aneddoti, delle frasi, o anche semplicemente solo delle immagini che, tornando alla mente ora, gli strapperanno un sorriso e lo faranno nuovamente riflettere. Ogni singolo incontro disputato in questi giorni in tutte le palestre della provincia ha visto vincitori e vinti, ma alla fine, quando i ragazzi si trovano tutti al centro del campo il lunedì mattina, o per i più grandi il lunedì sera, tutto questo passa in secondo piano, lasciando il posto all’amicizia e alla voglia di ridere e scherzare.

Un “antipasto” di tutto ciò l’hanno vissuto i presenti alla finale U12 di domenica pomeriggio, che ha visto la Robur et Fides vincere sui bergamaschi della Bluorobica; come testimone d’eccezione sugli spalti c’era uno dei punti di riferimento della B2 di Via Marzorati, Filippo Rovera, che questi tornei li ha vissuti tutti in prima persona anni fa, e a fine partita, ha sottolineato con un post, il vero spirito di questa manifestazione: “Oggi, su invito di mio fratello Martino, ho visto una partita di mini basket… in campo una squadra Minibasket Robur Et Fides, sugli spalti altre due… ma poco importa… erano tutti insieme, lottare per qualcosa di importante, sacrificarsi gli uni per gli altri per un obiettivo comune, ma soprattutto mai una protesta verso gli arbitri o atteggiamenti scorretti verso gli avversari, un esempio di sportività e altruismo, esempio per ragazzi più grandi… ma soprattutto per gli adulti!”.
Nelle due finali di ieri mattina lo “scenario” è stato identico, con gli spalti pieni di ragazzi e genitori pronti ad applaudire i canestri delle quattro finaliste, e soprattutto, questo particolare si è visto durante la sfilata finale in cui i genitori sugli spalti hanno accolto tutte e 60 le formazioni con un grossissimo e lunghissimo applauso: questo è lo spirito del Garbosi, che col passare delle edizioni, mantiene intatta la sua bellezza e riesce ad inserirsi con i suoi insegnamenti anche nella vita quotidiana.

Dopo il saluto delle autorità, a partire dal Sindaco Fontana, per passare al delegato federale Rizzi, fino ad arrivare alla signora Miriam ed a Paolo Vittori, a far riflettere tutti è arrivato Gianni Chiapparo che, prendendo spunto da un discorso affrontato con un genitore, ha chiesto a tutti i ragazzi seduti in campo, un semplice gesto, ma ricco di grande significato: tutti gli atleti si sono sdraiati sul parquet per ricordare ed onorare i tanti bambini morti in questi mesi di guerra, dalle vittime del mare a quelli che purtroppo non hanno nemmeno avuto la possibilità di scappare; ecco, se volete un momento, una foto, un ricordo da conservare di questa trentasettesima edizione del Trofeo Enrico Garbosi, vi consiglio di tenere questa, perchè oltre allo sport c’è una vita, per chi ha la fortuna di poterla vivere!

In serata, come da tradizione, con un palazzetto ancora in festa per i più piccoli (gran parte presenti ed attenti, ma soprattutto impazienti di crescere e diventare a loro volta protagonisti di questo torneo) si sono svolte le finali del Giovani Leggende Varese 2016; la modifica che ha ridotto di un anno l’età dei partecipanti forse ha abbassato leggermente il livello tecnico delle formazioni, ma non ha tolto lo spettacolo.
La vittoria è andata al Team Ohio, che in finale ha battuto il Don Bosco Livorno, ma anche qui, a parte lo spettacolo della gara delle schiacciate, e le splendide giocate viste durante l’incontro, le scene più belle si sono viste sugli spalti: dalle facce tristi dei ragazzi della Pallacanestro Varese, che non erano abbattuti per la sconfitta, ma per la partenza dei tedeschi che erano stati loro ospiti in questi giorni, agli abbracci con la promessa di sentirsi e coltivare quest’amicizia, fino al tifo ormai consueto dei ragazzi di Malnate che, dopo aver giocato il girone preliminare del torneo, si sono trasformati in veri e propri ultrà degli amici americani che ospitavano. Il lato agonistico quest’anno più che mai, ha lasciato il posto all’amicizia e allo sport visto come “condivisione” di un’esperienza; riprendendo le parole di Filippo: “un esempio per tutti, soprattutto per gli adulti!”.
Oggi si riprenderà con la propria quotidianità, ognuno tornerà a pensare al suo campionato, ai suoi allenamenti, ai suoi obiettivi e ai suoi sogni, ma l’esperienza maturata in questi giorni, sarà un ottimo bagaglio da utilizzare anche nel quotidiano, perchè come ha sottolineato un campione del calibro di Paolo Vittori ieri mattina “da qui sono passati anche Gallinari, Belinelli e prima ancora Meneghin e molti altri” (e potremmo aggiungere anche un certo LeBron James per quello che all’epoca era il Trofeo Rizzi). Tra questi ragazzini potranno esserci i campioni di domani, ma per ora devono essere solo dei giovani atleti che devono sfruttare quello che il basket può dare loro per crescere come giocatori, ma anche come persone.

 

Under 12: Robur et Fides – Bluorobica Bergamo 56-53
Under 13: Robur et Fides – Pallacanestro Vado 77-56
Under 14: Pallacanestro Varese – Reyer Venezia 64-69
Under 16: Team Ohio – Don Bosco Livorno 89-62

 

FOTO TROFEO GARBOSI
FOTO GIOVANI LEGGENDE

Alessandra Conti