Arrivato in biancorosso come consulente di mercato due settimane fa, Alessandro Merlin si è già fatto un’idea precisa del Varese Calcio. “La squadra è di un livello superiore rispetto all’Eccellenza e sinceramente si fa fatica a giudicare le prestazioni – le sue parole -. L’unica partita combattuta che ho visto è stata quella col Legnano, poi con Sestese e Mariano la differenza è stata netta. Sulle prestazioni c’è poco da dire, in estate la società ha fatto una scelta precisa e ha preso il meglio per vincere a mani basse, la promozione matematica non c’è ancora, ma siamo molto vicini e pensiamo già alla Serie D del prossimo anno”.

Come sarà il mercato del Varese? E chi sarà incaricato di farlo considerati i numerosi ruoli dirigenziali che ruotano attorno alla figura del ds? “Il mercato lo farà la società. Io sono qui  per collaborare e per portare idee, poi spetta alla società decidere. Credo che prima sia giusto parlare coi giocatori che ci sono, partendo da chi resta; poi ci si siederà al tavolo tutti insieme e si lavorerà per un unico obiettivo“.
L’idea è quella di un attacco forte?Questo dipende da quanto vuole investire la società e dagli obiettivi; è ovvio che se davanti hai chi fa gol tutto diventa più facile, ma per come ragiono io oltre al gol ci vuole spirito di squadra, abnegazione, e un obiettivo comune. Gli spogliatoi che vanno in un’unica direzioni sono quelli che fanno la differenza. Non dovranno mai esserci divisioni”. Per Merlin dunque serve costruire uno stile Varese che rappresenti al meglio lo slogan lanciato dal presidente Gabriele Ciavarrella “insieme siamo grandi”.

Tornando al suo arrivo, c’è chi lo ha collocato con un possibile approdo a Varese di Pietro Vavassori che in estate l’ha voluta alla Pro Patria prima di cedere la scoeità. Del mio arrivo ho già parlato. Essere qui è un sogno che si è avverato, ho sempre voluto tornare in quella che è casa mia. Frequento il “Franco Ossola” da quando avevo 6 anni e facevo il raccattapalle, andavo in Curva con Enzo Rosa ed è lui ad avermi portato qui. Ringrazio per la possibilità, sono qui per fare il mio lavoro che è ciò che mi piace fare. Due anni fa ho preso il patentino come direttore sportivo dilettante, mentre quest’anno ho preso quello da professionista. Credo che in qualunque lavoro devi essere specializzato”.

Come è stato l’impatto? “Direi più che positivo. Conoscevo già alcuni ragazzi, la società e anche il mister che ho avuto in passato”. Qual è il suo giudizio sull’allenatore? “Melosi è preparato e ha fatto un buon lavoro. Si è ritrovato una squadra del tutto nuova e non era facile unire un gruppo che non si conosceva. E’ vero che il suo lavoro è stato agevolato dalla forza della squadra e dalle vittorie, ma il suo merito e le sue capacità sono indubbie”.

Alla fine del campionato mancano nove giornate e potrebbero essere decisive già le prossime tre. Domenica c’è lo scontro diretto con l’Union Villa Cassano, formazione che ha venti punti in meno del Varese e per il varesino ex giocatore di Biellese, Como e Legnano “forse questa sarà una sfida un po’ più vera rispetto alle ultime perché anche gli avversari si giocano qualcosa di importante e darà uno stimolo in più”.

Elisa Cascioli