17 anni, diversi titoli giovanili messi in bacheca, ed un futuro che non aspetta altro che la sua consacrazione. La storia di Nicolò Martinenghi parte da Azzate, dove vive con la famiglia, e passa da Brebbia, dove quella piscina in compagnia del suo tecnico Marco Pedoja, è diventata la sua seconda casa, ed è in attesa di conquistare il mondo.
Il talento purissimo varesino, che ha iniziato a far capire di che pasta fosse fatto già dalle scuole medie, continua a sbocciare di gara in gara ed anche nell’ultima, importante, uscita del 2016, ha dimostrato di saper competere con i big ritagliandosi un ruolo di primordine.
A Riccione ai campionati italiani assoluti invernali ha inanellato un doppio, straordinario successo, nei 50 e nei 100 rana ristabilendo anche record mondiale ed europeo juniores, mettendosi in luce più di quando non abbiano fatto le eccellenze del nuoto italiano; a partire da Fabio Scozzoli, esempio per il giovane ranista, già battuto ed insidiato sui record italiani di entrambe le distanze, che non ha risparmiato i complimenti allo studente del liceo “Marco Pantani” di Busto Arsizio.
Ma Nicolò sta bruciando le tappe già da qualche anno e sono in tanti ad essersene accorti, tanto che qualcuno auspicasse la sua presenza già alle Olimpiadi di Rio 2016.
Ora un po’ di meritato riposo, feste divise tra famiglia ed amici, in attesa di rituffarsi in acqua a partire dal 2 gennaio, quando con il gruppo Nuoto Club Brebbia sarà tempo di ritiro svizzero, a Tenero. Un ritiro che preannuncia un’altra annata ricca di impegni: gli Assoluti primaverili a Riccione nel mese di aprile ed i Mondiali a Budapest in programma a fine luglio. Ma se nel nuoto i dubbi sono pochi, fuori dalla vasca c’è un’altra scelta che spetta al giovane atleta: a quale corpo militare arruolarsi? Fiamme Gialle (Guardia di Finanza) e Fiamme Oro (Polizia di Stato) sono le due alternative pronte a contendersi il talento Martinenghi, che anche con questa scelta, unita ai risultati sempre in crescendo, metterà il primo sigillo su una carriera futura da campione, ma ancora tutta da scrivere.

Mariella Lamonica