Il bustocco Ludovico Edalli, l’unico italiano impegnato nelle qualificazioni della ginnastica artistica maschile alle Olimpiadi e primo dei varesotti a gareggiare, chiude il giro sui sei attrezzi con il punteggio totale di 81.798 (anelli 13.666; volteggio 13.933; parallele pari 14.400; sbarra 14.033; corpo libero 12.433; cavallo con maniglie 13.333) e non riesce ad entrare nella finale a 24 di mercoledì 10 agosto. Edalli è stato vittima di una caduta sullo Tsukahara nell’ultima diagonale del corpo libero e ha perso mezzo punto di abbuono nell’uscita al cavallo con maniglie.
Volevo dimostrare quanto valessi e credo di esserci in parte riuscito. Oltre al mio allenatore, Paolo Siviero, che mi segue alla Sampietrina di Seveso ringrazio Matteo Morandi e Alberto Busnari, che in un modo o nell’altro mi hanno aiutato a vivere questa esperienza fantastica. Adesso un po’ di vacanza e poi mi metterò già in cammino sulla strada per Tokyo 2020”.

Edalli, poi, spiega com’è andata la sua gara: “Sono partito all’anello, tutte le posizioni tenute, ma la giuria mi ha tolto un punto e sette decimi. Ho pensato, ci sta, visto che non è proprio il mio attrezzo. Al volteggio, dato che in prova non mi ero trovato tanto bene, ho deciso di tagliare, facendo un avvitamento e mezzo anziché due. E quindi il punteggio ci poteva stare. Alla parallela, invece, mi sembrava di aver fatto tutto bene, muovendo meno le mani. In uscita ho perso solo tre decimi, non come a Nanning o al Test event. Mi aspettano, non dico 15, ma almeno un 14,8. Vado alla sbarra faccio i salti nuovi eppure non vado oltre il 14, insomma sono tutti decimi importanti buttati via qua e là. Al corpo libero ho sbagliato io per un eccesso di grinta e al cavallo, a quel punto, ho deciso di godermela, facendo l’uscita più semplice, una C anziché la D, che mi ha fatto perdere il mezzo punto di abbuono. Anche senza errori non credo che sarei entrato tra i 24. Alla fine comunque ero così gasato che potevo anche ricominciare da capo, farmi altri sei attrezzi. La mia gara l’ho fatta, ho ascoltato i consigli di tutti e mi sono pure divertito. Adesso mi concedo un po’ di vacanza con la mia ragazza e il mio migliore amico”.
Sulle Olimpiadi aggiunge: “Purtroppo i miei primi Giochi Olimpici sono durati poco, ancora non avevo del tutto realizzato dove mi trovassi. La mattina facevo la borsa, poi pensavo che non era una borsa qualunque ma quella delle Olimpiadi. E non mi pareva vero. Poi arrivato in allenamento mi ritrovavo accanto Uchimura che nell’edizione precedente, a Londra, l’avevo seguito in Tv, dal mio divano di casa. Adesso c’ero dentro e il cuore pompava a mille. Purtroppo non sono riuscito a stargli dietro fino in finale, però sono contento lo stesso. Volevo far vedere a tutti l’impegno che ci avevo messo per arrivare qui. Ora comincerà un nuovo quadriennio olimpico e io già mi sento sulla strada di Tokyo 2020, sperando di fare questo percorso insieme ai miei futuri compagni di squadra, non da solo come in Brasile“. 

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