La trasferta di Pesaro (domenica ore 18.15) è un appuntamento fondamentale per la Openjobmetis: i biancorossi devono riscattare le recenti sconfitte e provare a muovere la classifica. Coach Paolo Moretti ha presentato così la trasferta: “Pesaro è una squadra che arriva da una vittoria su Venezia, un successo contro una buona difesa che ha perlustrato tutte le strade possibili per cercare di strappare i due punti. La Consultivest ha guardie americane di buon talento e tiratori europei, tra cui Ceron, che domenica scorsa hanno fatto la differenza: hanno segnato canestri molto difficili e hanno aperto il campo. I due centri possono giocare insieme perché Jones ha dimestichezza con il gioco fronte a canestro. È una squadra che si sta adattando ai dettami di coach Bucchi: solidità difensiva e un motore di gioco rappresentato da guardie USA che spingono, creano dal pick and roll e sanno giocare uno contro uno. Sono in crescita”.

Il coach biancorosso ha poi spiegato l’attuale situazione in casa Varese: “Ieri abbiamo viaggiato per rientrare, per cui prepariamo la trasferta di Pesaro tra oggi e domani. Dobbiamo analizzare le cose da non ripetere e cercare una chiave mentale per ripartire subito. Dobbiamo puntare sul nostro sistema, che è fondamentale quando ci son partite così ravvicinate, sistemando qualche piccolo aspetto e adattandoci alle caratteristiche dei nostri avversari. È fondamentale l’aspetto psicologico, emotivo e caratteriale dopo una sconfitta come quella di mercoledì. Da quel punto di vista dobbiamo avere una reazione forte e positiva. Anosike? Oggi ricomincia ad allenarsi con i compagni, verificheremo come sarà l’impatto di un allenamento vero con contatto fisico. Siamo fiduciosi che sarà della partita”.

Le recenti trasferte hanno messo in mostra una difficoltà a reagire ai parziali avversari che Moretti ha analizzato così: “Non è un aspetto superficiale, ma è un qualcosa che merita analisi approfondite. Nelle prime partite della stagione abbiamo sempre reagito, queste difficoltà non sono una costante dall’inizio. Mercoledì al 17’ eravamo a -3, poi abbiamo preso un parziale negativo per errori di superficialità, disattenzione e scarsa capacità nel riconoscere situazioni tattiche e di ritmo. Non vuol dire che siamo deboli dal punto di vista dell’approccio alla gara, però in queste tre occasioni [Klaipeda, Pistoia e Ventspils, ndr] ci siamo disuniti. Il fattore psicologico c’è, ma non è l’unico da tenere in considerazione”.

Il coach ha poi risposto alle domande sulle prestazioni e le difficoltà di alcuni giocatori: “Voglio parlare di superficialità e disattenzione in generale perché voglio proteggere i miei giocatori e non ho intenzione di segnalare errori individuali. I giocatori, semmai, vanno affrontati dentro le mura degli spogliatoi. Maynor? Dobbiamo analizzare anche le questioni relative ai carichi di lavoro. Campani? Se io parlassi di singoli, potrei intaccare la fiducia che i giocatori hanno in loro stessi. Al momento stiamo sbagliando cose che dipendono molto dalla fiducia. Io ho delle spiegazioni sul perché alcuni giocatori non stiano riuscendo a fare determinate cose, ma penso che sia il caso che le discutiamo internamente”.

Infine, Moretti ha spiegato che continua ad avere fiducia in questo gruppo. Ma che, comunque, sono tutti sotto esame: “Ogni allenamento e ogni partita è un esame. La partita dovrebbe essere un esame dello stato di miglioramento di una squadra: sono gli allenamenti e il lavoro quotidiano che fanno la differenza in questo, ma noi per i ritmi della stagione stiamo facendo fatica a sviluppare chimica e tecnica collettiva. Nonostante le difficoltà e i pochi giorni di recupero, però, siamo chiamati a dare delle risposte. Anche perché se no gli esami non si passano. La fiducia in questo gruppo, da parte mia, c’è totalmente. Io rivendico ogni scelta che è stata fatta e sono responsabile di tutto, soprattutto di come la squadra va in campo. In questo ambiente non mi manca nulla per potermi esprimere al meglio e questo vale anche per i miei giocatori. Poi, chiaramente, io sono più responsabile di loro perché sono io che prendo le decisioni”.

Filippo Antonelli