Si torna a respirare in casa Varese: la vittoria di Pesaro, arrivata dopo due settimane segnate esclusivamente da sconfitte, è puro ossigeno per i biancorossi e aiuta ad allontanare l’atmosfera negativa che si era creata intorno a Moretti e ai giocatori. Le sconfitte maturate in questo periodo, soprattutto quella di coppa a Ventspils, avevano visto una Openjobmetis carente soprattutto dal punto di vista mentale, con un atteggiamento rinunciatario e per nulla combattivo; i giocatori scesi in campo ieri si sono invece dimostrati estremamente energici e desiderosi di conquistare la prima vittoria esterna della stagione.
Questa differenza di atteggiamento si riflette anche nelle statistiche di squadra degli uomini di Moretti: 18 gli assist distribuiti ieri, un numero di molto superiore rispetto alle ultime uscite, segno di una maggiore volontà di condividere spazi e palla, uniti a “sole” 11 palle perse (il miglior dato della stagione), rendono bene l’idea di una squadra decisa e organizzata, com’è stata la Varese di ieri.
È confortante pensare come la prestazione rassicurante di Pesaro capiti poco dopo i rumors (infondati e smentiti da Coldebella) che volevano un Moretti sotto esame: la partita di ieri dimostra come la squadra sia con lui (anche se rimane qualche questione riguardante Eric Maynor) e veda nel coach toscano l’uomo giusto per proseguire la stagione.
Anche analizzando una prestazione corale come quella di ieri, è impossibile non citare due solisti che hanno permesso a Varese di uscire vincente da Pesaro, ovvero Christian Eyenga e Aleksa Avramovic. Il congolese è stato letteralmente immarcabile, risultando troppo veloce per Jones e Jasaitis e troppo fisico per Ceron, concludendo spesso e volentieri al ferro, senza dimenticare la sua mano glaciale dalla lunetta nei momenti decisivi della partita. Il serbo, invece, è riuscito a cambiare il ritmo all’attacco rispetto ad un comunque positivo Maynor, trovando spesso e volentieri linee di penetrazione con la sua mano forte e chiudendo l’incontro con due triple da distanza siderale.
È stato molto positivo il ritorno in campo di Anosike, solido in difesa e presente sui pick and roll, mentre si è rivisto Luca Campani, che ha segnato l’incontro con la sua mano delicata dalla distanza. Vittoria, questa, che risulta molto importante anche in termini di classifica, in quanto Varese non perde distanza dalle prime otto della classe, posizionandosi, in attesa del posticipo di stasera tra Trento e Torino, a metà tra il gruppo a 8 punti e quello a 4.
Mercoledì Varese ospiterà i polacchi del Rosa Radom per il quinto turno di Champions: vincere è essenziale, per tenere vive le speranze di qualificazione, ma sarà l’atteggiamento dei biancorossi a fare la differenza.
Marco Mastrorilli