Si è appena concluso un lungo weekend (15-17 gennaio) di gare a Nîmes, che ha ospitato, come ogni anno, la gara più importante d’Europa della stagione indoor, nonché terza e fondamentale tappa della “Coppa del mondo” di tiro con l’arco, in vista della finalissima che si terrà a Las Vegas dal 29 al 31 gennaio. Le prime due tappe di questo ultimo torneo indoor del quadriennio olimpico sono state ospitate, come da 4 anni a questa parte, da Marrakech (Marocco, 21-22 novembre 2015) e Bangkok (Tailandia, 9-10 dicembre 2015).
La tappa europea è stata letteralmente presa d’assalto dai nostri atleti italiani, che si sono iscritti in blocco, nella speranza di aggiudicarsi un po’ di preziosi punti prima della finale di Las Vegas. Sono stati, infatti, ben 151 gli arcieri italiani ad aver gareggiato sulla linea di tiro del “Parc Expo de Nîmes” su ben 1.083 atleti presenti, la maggior parte dei quali sono, ovviamente, francesi (473). I numeri giocano decisamente a favore di questa tappa, considerati i 221 iscritti di Bangkok ed i 195 di Marrakech, tra cui 15 erano nostri connazionali, compresi quattro atleti degli “Arcieri Varese”, ossia, tra gli uomini, Alberto Fioroli (che aveva chiuso la qualifica con un ottimo 20° posto con 563 punti e si era fermato ai sedicesimi contro il francese Tavernier), Luciano Viganò (62°) e Valter Sinapi (70°), mentre, per le donne, c’era Manuela Algisi (10a con 527, poi uscita agli ottavi contro la danese Degn), la migliore dei varesini a fine competizione.

Prima che la gara di Nîmes iniziasse, solo tre italiani figuravano nelle prime dieci posizioni della classifica generale di Coppa, tra cui spiccava, in testa alla classifica della classe “arco olimpico femminile” (grazie all’oro di Marrakech), Guendalina Sartori, giovane padovana in forza ai gruppi sportivi dell’Aeronautica Militare, insieme alla temibilissima Aida Roman (MEX), vincitrice della competizione di Bangkok. Tra gli uomini, Matteo Fissore, giovane atleta piemontese, argento a Marrakech nella categoria “arco olimpico maschile”, che gli valeva il 3° posto con 18 punti a pari merito con Oh Jin Hyek (il campione olimpico di Londra in forza alle fornitissime fila coreane, secondo a Bangkok) e dietro a due atleti come Brady Ellison (USA, primo in Tailandia) e Patrick Huston (GBR, oro in Marocco), entrambi primi a 21 punti. Il mitico Sergio Pagni, invece, uno dei compoundisti più vittoriosi di sempre, toscano doc, era nono, a 13 punti, dopo essere giunto quarto a Marrakech, dietro a tre degli arcieri più in forma (Stephan Hansen – DEN, Peter Elzinga – NED e Braden Gellenthien – USA); primo in classifica, “Mister Perfect”, Mike Schloesser (NED), detentore dell’inarrivabile record di 600 su 600, fatto segnare proprio a Nîmes nel 2013.

Facendo scorrere la lunghissima lista di atleti italiani che hanno partecipato alla competizione, troviamo anche ben 16 varesotti, tra cui spiccano Gianpaolo Cancelli (Arcieri Castiglione Olona), una delle stelle della nazionale Para-archery, i fratelli Carla e Michele Frangilli (Compagnia Arcieri Monica), accompagnati dal loro presidente, Emilio Mecchina, e da diversi compagni di squadra (Elisa Coerezza, Fabrizio Diani, Natale Ferioli, Stefania Monzani ed Edoardo Quattrocchi, oltre ai due campioncini Sara ed Alessio Polinelli). Chiude la sfilata un fornito gruppetto di atleti degli “Arcieri Tre Torri” (Lorenzo Castoldi, Roberto Origgi e Francesco Facchini Vailati), guidati da Francesca Facchini Vailati, che con la nazionale compound ha ottenuto tante soddisfazioni e medaglie, ed Elena Menegoli, fresca di titolo assoluto regionale.
Alla fine della fase di qualificazione, dei 16 varesotti in gara, ben 4 (su 35 italiani) si sono qualificati alla fase a scontri, alla quale hanno avuto accesso solo 32 atleti per ognuna delle 8 categorie di qualifica (ad eccezione del compound junior femminile), per un totale di 240 arcieri: bisogna ammettere che, tuttavia, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, la competizione con i migliori al mondo ha messo in chiara luce quali siano le potenzialità dei nostri campioni locali, che si sono ben difesi, ma nulla hanno potuto contro i più forti al mondo. A prima parte di gara conclusa, le classifiche dicevano, infatti, che, nella classe “arco olimpico senior maschile” (224 in gara), Michele Frangilli (578, 24°) era qualificato alla fase a scontri, primo tra i varesotti in campo, davanti ai compagni Edoardo Quattrocchi (563, 58°), Fabrizio Diani (544, 101°) Natale Ferioli (465, 189°) ed Emilio Mecchina (404, 206°); stessa sorte per la sorella Carla Frangilli (561, 27a) nella corrispondente categoria femminile, nella quale ha gareggiato anche l’altra gallaratese, Stefania Monzani (534), che ha chiuso 50a su 110 atlete in classifica, ad una manciata di punti dall’ultimo punteggio utile. Nelle classi juniores della divisione “arco olimpico”, troviamo, tra gli “junior maschile” (136 in gara), Alessio Polinelli 66° con 544 punti, mentre la sorella Sara (523) ha chiuso 43a nella classifica femminile (con 76 atlete), nella quale figura anche Elisa Coerezza, che con i suoi 556 punti si posiziona, invece, 14a, qualificandosi alla fase successiva. Nella classe “arco compound senior maschile” (composta da 341 atleti) figuravano Gianpaolo Cancelli (583, 66°), Lorenzo Castoldi (557, 250°), Roberto Origgi (560, 235°) e Francesco Facchini Vailati (568, 182°), tutti non lontano da quei 589 punti necessari a rientrare nei primi 32. L’ultima qualificata arriva, infine, dalla classe “arco compound senior femminile” (con 110 atlete in gara) ed è Elena Menegoli (575), che chiude 27a e si aggiudica l’accesso agli scontri; peccato per la compagna Francesca Facchini Vailati (38a), che ha fatto segnare 570 punti, 3 in meno dell’ultimo punteggio valido per qualificarsi alle finali: sarà per la prossima volta, ne siamo certi.

Dopo il primo giro di scontri, piuttosto sfortunato, con ben 3 match che hanno visto fronteggiarsi due atleti azzurri (Valeeva-Agamennoni, Frangilli-Sartori e Mandia-Morello), passano il primo turno ben 19 italiani, tra i quali, purtroppo, non c’è nessuno dei 4 varesotti rimasti in gara: si fermano, infatti, tra i compoundisti, Elena Menegoli, che ha provato fino all’ultimo a resistere a Sandrine Vandionant, in uno scontro tirato, vinto 149-143 dalla ex-compagna del nostro campione più vincente, Michele Frangilli. Nell’arco olimpico, non superano i sedicesimi (chiudendo, così, in 17a posizione nella classifica finale) anche Carla Frangilli (battuta per 6 a 2 da una irresistibile Guendalina Sartori in grandissima forma), il fratello e campione olimpico, Michele Frangilli (che ha ceduto solamente alla freccia di spareggio contro lo sloveno Klemen Strajhar, che ha scoccato un “10” più vicino al centro del suo) ed Elisa Coerezza, battuta dall’atleta di casa Cynthie Geron (19a).

Alla fine, la spedizione italiana chiuderà con un incredibile 1° posto nella classifica generale per nazioni, in forza delle 5 medaglie (2 ori, 1 argento e 2 bronzi) vinte nelle ben 6 finali conquistate dai nostri atleti, a partire dal 3° posto di Viviano Mior nel compound juniores; l’atleta di Rovereto, primo a fine qualifica con un roboante 595, nella sua lunga cavalcata verso il podio ha battuto, in sequenza, Matthijs Krol (NED, 32°, 147-139), Manuel Festi (ITA, 16°, 148-143) ed Hampus Borgstrom (SWE, 8°, 149-146), ma ha dovuto cedere il passo in semifinale, per 148 a 146, al coreano Sung Ho Hong (5°, oro in finale contro l’ungherse Viktor Orozs, 146-145), prima di strappare l’ultima medaglia di classe rimasta a Kolby Hanley (2°), con un bel 143 a 141. Stesso metallo per la conterranea Elena Tonetta (5a a fine qualifica), impeccabile fino alla semifinale (Solenne Thomas, FRA, 28a, 6-0; Randi Degn, DEN, 12a, 7-1; Hansol Kang, KOR, 4a, 5-5, spareggio 10*-10), persa solo alla freccia di spareggio contro la prima in qualifica, la coreana Sehui Park; nella finalina con la russa Tatiana Biltrikova, che non ci stava a perdere il secondo scontro consecutivo contro un’italiana, Elena ha dovuto sfoderare tutta la sua classe, per portare l’avversaria sul 5 a 5 e giocarsi il tutto per tutto alla freccia di spareggio: il 10 dell’atleta di Rovereto è più vicino al centro e le vale la medaglia di bronzo. Ultimo chiamato a difendere i colori dell’Italia in una finalina per il bronzo è stato Sergio Pagni (19°), il terzo italiano di cui Braden Gellenthien (USA, 2°) si è dovuto liberare per accedere allo scontro per l’oro: Sergio è un vecchio leone, che con la sua esperienza è riuscito a mettersi dietro avversari più in forma di lui sulla carta, come Kris Schaff (USA, 14°, 149-147), Pierre-Julien Deloche (FRA, 3°, 149-149, 10*-10) e Dave Cousins (USA, 6°, 148-146). Il grande “vecchio” della nazionale compound non è riuscito ad aggiudicarsi, purtroppo, lo scontro con Jesse Broadwater (primo a fine qualifica), che lo ha superato per 149 a 146; nell’altra finale, vince l’altro americano, Cousins, contro Mike Schloesser per 147 a 145.

Le medaglie che pesano sono arrivate, invece, grazie all’oro nella classe “arco olimpico femminile”, che sulla strada verso la vittoria si è liberata facilmente di tutte le insidiose avversarie (Carla Frangilli, 27a, 6-2; Naomi Folkard – GBR, 11a, 5-5, 10*-10; Berengere Schuh – FRA, 3a, 7-1; Tatiana Biltrikova – , 7a, 6-4), fino ad arrivare allo scontro con la temibilissima coreana Sehui Park, prima in classifica, sconfitta agilmente per 7 a 1: grandissima Gwenda! Grande impresa anche per Luca Melotto (quinto in ranking) nella classe “arco olimpico maschile”: l’altro atleta dell’Aeronautica ha vinto il secondo oro italiano, dopo aver battuto, in successione, Olivier Tavernier (FRA, 28°, 7-3), Im Ji Wan (KOR, 12°, 6-2), Arpad Banda (HUN, 13°, 6-4) e, soprattutto, il campionissimo americano Brady Ellison (poi giunto terzo ai danni di Rick Van Den Oever – NED, battuto per 7 a 1), prima costringendolo al pareggio sul 5 a 5 e poi scoccando una freccia decisiva nel 10, ma più vicina al centro, che lo ha portato dritto in finale contro il glaciale russo Alexander Kozhin (19°), battuto sempre con lo stesso copione alla freccia di spareggio. Un po’ di delusione per l’argento di Irene Franchini, perfetta, come sempre, fino all’ultima freccia (Gladys Willems – BEL, 25a, 145-140; Mariya Shkolna – POL, 23a,147-143; Sarah Holst Sonnichsen – DEN, 2a, 148-147; Sandrine Vandionant – FRA, 6a, 145-143), che, però, non è stata sufficiente a superare la grandissima messicana Linda Ochoa-Anderson (quarta in qualifica), che l’ha superata per 146-145, così come la campionessa del momento, Toja Cerne (CZE, prima a fine gara) ha battuto Sandrine Vandionant nell’altro match per il bronzo (143-143, 10*-10).

A valle di questa incredibile giornata, la classifica generale di Coppa è ormai completamente stravolta e i nostri atleti italiani si sono aggiudicati una serie di risultati davvero rimarchevoli, a partire dal primo posto tra le donne dell’arco olimpico di Guendalina Sartori, vincitrice della giornata, che consolida con i suoi 46 punti il primato su Park Sehui (33), Berengere Schuh (29), Kang Hansol (28) e Aida Roman (21). Anche Elena Tonetta entra tra le prime 10 (posizionandosi ottava), mentre Claudia Mandia, Pia Lionetti e Natalia Valeeva entrano nelle 20; Carla Frangilli si posiziona 37a, così come Stefania Monzani e Manuela Algisi, grazie al punto partecipazione ottenuto. Tra gli uomini, Matteo Fissore e Luca Melotto si accodano a Brady Allison (39) con i loro 29 e 25 punti, tallonando da vicino il campione americano; tra gli altri campioni italiani troviamo Massimiliano Mandia 26° a 5 ed Alberto Fioroli e Michele Frangilli 51° a 1 (insieme a tutti gli altri varesotti che si sono aggiudicati il punto partecipazione). Risale la classifica anche Sergio Pagni (28), che si posiziona 4° tra i compound maschili, dietro a Mike Schloesser (46), Braden Gellenthien (40) e Peter Elzinga (31); in ventesima posizione troviamo appaiati i due lombardi Alberto Simonelli e Federico Pagnoni (5), mentre gli altri italiani partecipanti sono più arretrati, tutti in 42a posizione, incluso Gianpaolo Cancelli. Chiudiamo con la ranking del compound femminile, dove Irene Franchini agguanta il 6° posto a 21 punti, dietro a Toja Cerne (39), Sandrine Vandionant (36), Sarah Sonnichsen (31), Sarah Prieels (26) e Linda Ochoa-Anderson (25); diciassettesima Marcella Tonioli (11) e ventinovesime tutte le altre partecipanti ad un punto, comprese le nostre Francesca Facchini Vailati ed Elena Menegoli.

Comitato provinciale Fitarco Varese
(foto di World Archery, Dean Alberga, Fitarco Italia, Gianluca Gottardini)