Poche storie. La sconfitta è secca, dura da digerire e (oggettivamente) anche con scuse prossime allo zero. In un aggettivo: bruciante. La faccia un po’ così con cui Pala si presenta a microfoni e taccuini dice più delle parole che ne seguono: “Abbiamo fatto bene per una ventina di minuti poi il loro ritmo ci ha messo in difficoltà. Eravamo in partita fino al 2-0 ma contro queste squadre non puoi permetterti nessun errore“. Gratta gratta però emergono tutti i limiti ben noti: “Non credo che la squadra sia rassegnata. Poca cattiveria? Devo rivedere la partita. Certo nello spogliatoio c’era un po’ di scoramento“. Quanto ai singoli, l’accento è posto sulla prova (ma dai!) di Pisani (“ha fatto un errore sul raddoppio, ma ci può stare”), di D’Alessandro (“non ha il cambio di passo, ma ha finito in crescita”) e di Ravasi (“non è ancora in condizione”). Comunque la si giri, la coperta resta cortissima: “Volevo quasi passare a 5 dietro. Forse era la scelta giusta. Poi però ci accusavano di essere troppo difensivi….“. Un dubbio che non scalfisce la stima di Alex Pinardi che strappa un sorriso a Pala: “Sei il numero uno”. A chiudere il solito sogno nel cassetto (“Ci serve una punta pronta e fisicata. Sarao del Lumezzane tanto per fare un esempio”) e il mantra di stagione: “Noi ci crediamo sempre“.

Nell’avverinistica sala stampa salodiana, Aimo Diana si incarta i tre punti sottolineando la maturità del gruppo: “Ero preoccupato per questa gara perché loro sono una squadra viva. Per fortuna abbiamo segnato nel primo tempo facilitando la ripresa”. Massimo risultato con il minimo sforzo? “Per voi è sempre tutto scontato, ma non è così“.

Diego Vettraino e Lorenzo Degeri esauriscono il giro delle interviste. L’ex Monza è soddisfatto il giusto: “Buona la mia prova? Conta solo la squadra“. Per il centrocampista, invece, una considerazione tecnica (“il mio ruolo è quello di interno. Le caratteristiche sono diverse rispetto a Jidayi. Ovviamente sceglie il mister”) è una ambientale: “Siamo un po’ abbattuti. Ma la testa dobbiamo tenerla bassa solo per lavorare. Da lunedì bisogna tornare a farlo con fiducia“.
Con questa classifica (purtroppo), quella non può più bastare.

Giovanni Castiglioni

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